The sunrise sunder the sun from the moon

E' presto, in cielo la luna sta salutando per l'ultima volta il suo amato sole prima di sparire per un'intera giornata. I fringuelli canticchiano sui tetti delle case per niente fredde. La è ancora assopita, mentre invece la nostra vampira è già allerta. Non ha chiuso occhio tutta la notte; inizia a fare fatica a dormire nel buio. Strano, che i vampiri testardi come lei ci mettano così tanto ad abituarsi? Mah, non si sa di per certo.
Akiko è al tavolo, accanto a lei è accucciato Gayl. Entrambi sono intenti a mangiare del pane tostato con del burro di arachidi e a bere una fresca tazza di latte. Il calore dell'estate non si sente ancora, sarà che è soltanto l'alba.
Che ne dici Gayl se oggi andiamo al mare? Ho la giornata libera!
Buona idea Aki, ho proprio voglia di fare una nuotata!
I due ridacchiano, scherzano, si scambiano pensieri senza proferire alcun rumore. Solo il ticchettio dell'orologio spezza il silenzio, le lancette indicano che sono le cinque di mattina.
Vai a prendermi i vestiti per favore, io lavo i piatti e le tazze.
Il lupo sparisce dalla cucina di corsa, si precipita in camera della vampira ed apre l'anta dell'armadio con il suo lungo muso. Afferra un vestito carino ed un costume, li lancia sulla propria groppa e torna nuovamente nella stanza dove Akiko è intenta a lavare quel poco di stoviglie usate per preparare la colazione. Posa i vestiti della ragazza su di una sedia, poi va nella sua stanza a prepararsi.
Grazie piccolo...
Il viso della ragazza è illuminato da uno splendido sorriso che non nasconde i due canini appuntiti.
Figurati...
I due si preparano in tutta fretta: prima arrivano alla spiaggia, meglio potranno godersi l'alba. Escono di casa, Gayl indossa la solita pettorina azzurro cielo, Akiko un vestitino bianco che pare una camicia da notte. La vampira è in groppa al suo lupo che corre alla volta del Mar Klaagt. Continuano a scambiarsi battute a mente, mentre il sole inizia a tingersi di un lieve colorito roseo. Le nuvole sono così tanto ammassate che sembrano cumuli di panna montata.
La velocità con cui il lupo corre fa sollevare il vestitino bianco della vampira, la quale ostinatamente cerca di tenerlo giù per evitare spiacevoli esperienze. Il vento scompiglia i capelli di lei tanto che quando si fermeranno saranno tutti sparati come se avesse messo le dita nella presa della corrente.
Gayl finalmente rallenta il proprio passo: sono quasi arrivati, giusto qualche minuto di camminata sul lungo mare. Il lupo si ferma quando sotto le sue zampe sente i granelli di sabbia. Sospira, tira fuori la lingua e lascia che la vampira possa scendere dalla sua groppa.
Eccoci qui!
A questo punto si toglie il vestitino, lasciando vedere il suo costume bianco tempestato di neri pois, poi si siede accanto al suo lupo a rimirare l'alba.
I gabbiani in lontananza salutano il giorno che viene, il sole timidamente supera l'orizzonte illuminando i due. La luna è su alta nel cielo, bianca come mai è parsa, e piange dicendo addio al proprio amore.
Fantastico, vero?
Già

Nell'aria, tra l'odore della brezza marina, c'è un profumo che non si riesce a riconoscere. I due non ci fanno caso più i tanto, si limitano a scrutare le onde che giungono da lontano, dopo chissà quanti chilometri e chilometri di viaggio incessante. L'aria mattutina scompiglia i capelli della ed il pelo del lupo. Akiko e Gayl sono così vicini da sembrare quasi due fidanzati senza frontiera. Ma che dico... due grandi amici!
UN LUPOO!?!?
E' una voce maschile ad attirare l'attenzione dei due. Voltano i propri sguardi verso la fonte da cui è provenuto il grido, Gayl si alza e si posiziona davanti alla vampira. Annusa l'aria, avvicinandosi a poco a poco al soggetto che pare essere un elfo.
Gayl, qui!
Esclama Akiko rimproverando il lupo.
Scusi per il disagio... se il lupo è un problema andremo da un'altra parte!
Le sue sono parole cortesi. Il vestitino bianco è stretto nella mano destra, mentre invece l'altra mano tiene il collare dell'animale che continua a fiutare l'aria.

La vampira strabuzza gli occhi quando l'elfo davanti a lei principia una risata. Sul suo viso c'è uno sguardo vuoto e perso; come se quelle risa l'avessero sconvolta e dispersa in un enigma che non sa risolvere. Si tramuta poi in sorriso quando lo sconosciuto si presenta: un sorriso di cortesia appena accennato. La master ed il lupo rimangono immobili davanti a Kero; non proferiscono parola poichè questi prende parola e fa un discorso tutt'uno del quale si capiscono soltanto due cose: Gli piacciono i lupi e gli piace Akiko.
Krrrrr
Gayl ringhia nel momento in cui l'elfo inizia a fare una specie di corte alla ragazza. La vampira prontamente lo ritrae indietro per mezzo del guinzaglio spesso almeno due centimetri.
Buono! Seduto...
Sai che ti odio quando mi tratti come un cane, vero?
Si, ma non fare niente... per favore.
Come vuoi.
Il lupo sbuffa e, dopo qualche secondo che all'elfo sarà parso di silenzio, si siede ed estrae la lingua proprio come un cane addestrato.
Piacere, io sono Akiko... e lui si, è Gayl!
A questo punto il lupo solleva la zampa nell'aria attendendo che il ragazzo la stringa in segno di presentazione.
Sono ridicolo...
Sei dolcissimo invece...
Akiko ride, i capelli vengono scompigliati dalla brezza marina mentre la sabbia si solleva a causa dello scodinzolare dell'animale.

Visto? Non ha cattive intenzioni!
La vampira cerca di rassicurare il lupo, aiutata anche dalle parole di Kero. Sorride al ragazzo, per ringraziarlo, poi torna ad ascoltare il suo discorso. Solo a questo punto nota quanto sia loquace quell'elfo. Lei, in confronto, sembra che risponda a monosillabi.
Ah, ne sono onorata allora... da quanto sei qui?
Domanda, curiosa, mentre lo fissa negli occhi.
Figurati, fai bene anzi!
Ammette sorridendo. In effetti è meglio dire subito le cose come stanno, anche se non c'entrano nulla con il discorso in atto, piuttosto che protrarle nel tempo inutilmente.
Uh?
Un'altra domanda a cui non è preparata, ci pensa su qualche momento.
Credo che sia una cosa magnifica... per me è l'esempio perfetto della forza di volontà.
E detto questo, attende che il ragazzo ponga la sua domanda in merito alla sua affermazione, qual'ora ce ne sia una.
E tu invece?

Ti prende in giro od è soltanto una mia impressione?
Gayl... piantala...
I due si parlano telepaticamente, quindi l'elfo non può sapere cosa stiano facendo, nè il motivo di quel momento di silenzio. La vampira si limita ad annuire verso la prima affermazione del ragazzo che, sinceramente, anche lei non ha capito, assieme a Gayl.
Interessante.
Proferisce in riferimento al pensiero del ragazzo sul mare. Non fa caso subito alla richiesta di cantare, ma non si sa bene il motivo. Forse il rumore delle onde così vicine che la inebetiscono.
E' il lupo a riportarla alla realtà nel momento in cui cerca di allontanarla dall'elfo azzannandole il vestito.
Andiamo via.
Perchè?!
Uno sguardo interrogatorio verso l'animale, poi lo sguardo che si perde nuovamente nel vuoto.
Vuoi cantare con lui!?
Il tono del lupo appare quasi geloso. Ha paura di qualcosa.
Mmmmh... no... però ho l'ocarina...
Ancora un pensiero veloce verso il suo amico, per infine rivolgere nuovamente lo sguardo sull'elfo.
Amh... io non so cantare...
Esclama mentre rovista nella tasca del vestitino che ha cucito lei appositamente. Il lupo ringhia, Akiko gli para una mano davanti.
Ma che hai oggi!?
Gli domanda ancora.
Però ho un'ocarina... potrei accompagnarti con questa...
E la estrae dalla piccola tasca. Un'ocarina bianca di terracotta dalle linee morbide e graziose.
Non mi sento bene... ho come un brutto presentimento... e mi fa male la zampa.
La vampira si siede a terra, davanti al ragazzo.
Vieni, accucciati su di me... fammi vedere.
E dopo essersi scambiati questi pensieri ed aver appurato che la fonte del dolore è soltanto un riccio di mare, la vampira attende di iniziare a suonare.
Quando vuoi...