Un mondo MA-GI-CO ☆

11.11.91

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    Dimitri Metherlance - 18 anni - dhampir
    Quella che era iniziata come una normalissima e forse noiosa giornata, ben presto sarebbe diventata una giornata assolutamente indimenticabile, nei suoi aspetti favolistici e terrificanti, per il nostro Dimitri.
    Una comune giornata autunnale, così si sarebbe detta, guardando soprattutto al cielo grigio e coperto, che lasciava ben poco alla sorpresa: la pioggia non sarebbe tardata ad arrivare. Per questo motivo Dimitri aveva deciso di passare la giornata a scuola, magari chiedendo il permesso di utilizzare il laboratorio d'artistica per completare alcuni lavori arretrati; finché i corsi non sarebbero ricominciati avrebbe potuto approfittare della gentilezza del club d'arte, ma era sicuro che la pacchia non sarebbe durata ancora a lungo.
    Così, fatte le solite raccomandazioni da fratello-stressante alla sua adorata sorellina, lasciò l'appartamento di buon mattino, erano più o meno le otto e mezza, e dopo venti minuti di camminata raggiunse la scuola, giusto in tempo per evitare l'inizio di quello che poi si rivelò essere un temporale.
    Vista la temperatura, che negli ultimi giorni si era abbassata di parecchio, rendendo l'aria tagliente ai livelli di una lametta, Dimitri si era visto costretto ad indossare abiti tanto pesanti quanto dai colori più improbabili, se si parla di buon gusto: sulla sua divisa scolastica standard, composta da pantaloni e giacca bianchi, aveva messo un cappotto di lana marrone lasciato sbottonato sul davanti, e vi aveva soprapposto una sciarpa di un curioso color malva che, sinceramente, sembrava un pugno in un occhio. Ma si sapeva che il nostro caro, stupido Dimitri aveva lo stesso gusto nell'abbinare i colori che poteva avere un cieco di nascita.
    Sotto il braccio, come al suo solito, la tracolla vecchia e rattoppata con dentro una moltitudine di album, colori, matite di vario genere, colori e ancora colori. Insomma, se avesse avuto un paio di grandi occhiali rotondi avrebbe fatto bene la sua parca figura di scienziato pazzo - considerando anche quanto gli si erano increspati i capelli a causa dell'umidità.
    Che orrore!
    Naturalmente, i corridoi della scuola erano ancora poco affollati, solo qualche bidello che correva di qua e di là e un paio di professori che bevevano il caffè. Dimitri controllò l'orologio: le nove meno cinque. Sorrise serenamente, muovendo il primo passo dall'ingresso, convinto che quella sarebbe stata una giornata tutto sommato tranquilla.

    Nessuno poteva avere la minima idea di quel che a breve avrebbe fatto la sua comparsa.


    Role riservata a Piton.
    Mio caro staff, abbiate pazienza. In questa role dovrò muovere molte comparse (non npg, solo comparse). Se tutto va secondo i miei piani verrà un capolavoro di role, ma SERVE che mi lasciate muovere molte comparse (farle parlare più che altro, non combattono né niente, danno solo indicazioni). Alla fine potrete pure cancellarmi Dimitri, ma vi prego, fatemi godere questa role XD
     
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    Fortunatus G. Zeredias - 18 anni - Mo - Bardo
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    11 Novembre 1991, una data come tante, anche se piena di 1 e di 11 come poche saranno in quest'anno. Di solito questo è uno dei periodi intensivi di scuola, difatti il mese di Novembre solitamente è povero di festività o di giorni per riposarsi. Ma stavolta Forty non aveva alcuna lezione da seguire ma doveva solamente andare a vedere l'orario delle sue lezioni. Il genio in questione infatti, nell'atto superbo di dire: Tanto me lo ricordo! si è dimenticato di prendere appunto e si è ritrovato al punto da cui partiremo oggi. Detto questo possiamo capire il perché Fortunatus si sia dovuto svegliare abbastanza presto da poter almeno vestirsi e raggiungere la scuola considerando sempre che i fantasmi, anche qualora dovessero assumere la forma fatua per eventuali motivi, non possono comunque teletrasportarsi così come farebbe un qualunque eroe dei cartoni come l'allora neonato Goku. Prese un jeans chiaro e sopra lo abbinò ad un maglioncino di filo a maniche lunghe blu con righe bianche e viola, dato che per lui quelle temperature irlandesi erano tutt'altro che fredde e proibitive (ricordiamo che Fortunatus è vissuto in Groenlandia). Strane sono le coincidenze della vita, e per scampare all'acquazzone che lo avrebbe insudiciato da capo a piedi, fu proprio costretto a smaterializzare il suo corpo ritrovandosi a fluttuare tra persone, edifici ed automobili. Strana cosa è il poter passare attraverso la materia, è difficile descrivere una tale abilità, dato che per mia fortuna non posso ancora capire come sia e anche come sia solo possibile. Posso certamente limitarmi a dire che nemmeno il fantasmino in questione è riuscito a superare in fretta la cosa, ma bene o male alla fine si tratta di questioni di abitudine. L'uomo difatti può abituarsi a temperature estreme, alla solitudine, alla castità e anche al dolore e all'assenza di libertà. Considerando che anche fluttuare necessita un suo tempo, Forty raggiunse la scuola passando attraverso i muri (senza negarsi un tour veloce nel bagno delle ragazze), entrò in una cabina W.C. e vi si materializzò. Forty si stava dirigendo rapidamente verso l'Atrio della Scuola, ove sicuramente avrebbe potuto trovare gli orari affissi in bacheca, ma appena girato l'angolo del lungo corridoio che stava percorrendo si scontrò con qualcuno che solo poi scoprì essere il Biondino onnipresente con cui non aveva mai avuto il piacere di parlare. Lo riconobbe solo dopo dato che si era agghindato come un Albero di Natale considerando la pacchiana adunanza di colori di cui era ricoperto. Nello scontro però la cartellina che portava il ragazzo cadde a terra e, logora e consumata com'era, si aprì facilmente esponendo alla vista di tutti coloro che erano nel corridoio disegni, fogli bianchi, matite, colori e chissà quante altre diavolerie necessarie per dedicarsi alla Seconda Arte. Oh scusami! Aspetta che raccolgo subito!
    Con fare celere raccolse tutto ciò che era caduto e lo rimise nella cartellina evitando di sporcare i disegni con le pedate o in altro modo, notando però la presenza di ben due disegni di nudo maschile. Prese la cartellina e dopo averla ridata al legittimo proprietario disse con sorrisetto beffardo ed espressione inquisitoria: Ehi, ho notato quei due disegni di nudo maschile, sono fatti proprio bene, sembra che tu ne abbia visti tanti di uomini nudi in vita tua. Proruppe in una risata per sdrammatizzare la situazione poi continuò: Sto scherzando, non preoccuparti non intendevo offenderti, comunque sembra che finalmente avrò il piacere di fare la sua conoscenza: io sono Fortunatus e il piacere è tutto mio! Con un inchino lievemente accennato accompagno le ultime parole solenni uscite dalla sua bocca.
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    E ROLE SIA!
    P.S: Ho paura, tanta paura...
     
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    Dimitri Metherlance - 18 anni - dhampir
    Ovviamente, ogni sua previsione era andata a sfracellarsi contro un muro, per poi rompersi in mille pezzi così minuti da rendere impossibile ricostruire il piano iniziale. Siamo troppo catastrofici? Bene, andiamo con calma allora.
    La prima cosa che sicuramente andò storta quella mattina - beh, oltre il temporale che sembrava pronto ad impazzare da un momento all'altro e rendergli impossibile un tranquillo ritorno a casa -, fu l'incontro del tutto casuale con una persona, che però divenne uno scontro in piena regola. Dimitri stava infatti attraversando in tutta serenità l'atrio della scuola, forse con la testa un po' tra le nuvole a dirla tutta, e così non si accorse della figura che arrivava nella sua direzione da dietro un angolo. Il risultato fu un bel "bum", durante il quale il russo socchiuse gli occhi per un momento - avvertendo distintamente qualcosa come un piede estraneo fare una poco piacevole conoscenza del suo piede -, e come se non bastasse l'urto fece anche aprire la sua sacca marrone, che cadde poco gloriosamente lanciando un inudibile esclamazione grottesca, "mandami in pensioneeee!".
    Eh sì, avrebbe decisamente dovuto cambiarla... o metterle una nuova toppa. Dopotutto non aveva i soldi per permettersi il lusso di comprare addirittura una borsa nuova - hey, che divertimento c'è nell'essere figli di aristocratici se si potevano chiedere i soldi a papà? Meglio fare i morti di fame!
    Con occhi improvvisamente affranti, quasi delusi e sguardo a dir poco deluso, il ragazzo biondo osservò senza battere ciglio la sua povera roba "artistica" spargersi per terra, come pezzi di un puzzle, e si sentì improvvisamente in imbarazzo guardando i suoi disegni.
    ... Da quando era diventato così scarso? Cos'erano quelle linee così incerte e quei colori così sbiaditi?
    Oh no, era appena entrato nel periodo di crisi dell'artista!
    In tutto questo frangente, non aveva prestato neanche uno sguardo alla persona con cui aveva sbattuto, e solo la voce squillante di quest'ultimo riuscì a catturare la sua attenzione dopo qualche attimo. Davanti a lui c'era Mr Faccia da Schiaffi, ovvero quel ragazzo con la faccia da schiaffi che incontrava un po' ovunque, ma con cui non aveva mai parlato. Si chiamava Fortunatus, ma non ricordava il nome; lo aveva udito da Iris.
    Sempre tranquillo, pacifico e quasi noioso com'era al suo solito, Dimitri accettò piacevolmente sia l'aiuto di Fortunatus che la sua affermazione un po' fuori luogo e curiosa, che, a dire del ragazzo, doveva essere atta a rompere il ghiaccio o farlo ridere. Ottenne dunque un sorriso molto rilassato, seguito da un cenno d'assenso con il capo.
    «Sì, hai ragione. Non che mi faccia molto piacere, in realtà, ma i modelli al corso d'arte sono esclusivamente maschi, e non credo che riuscirei a rimanere altrettanto impassibile davanti a una donna.» rispose Dimitri in tutta sincerità, sebbene le sue parole potessero apparire un po' ambigue: il russo infatti intendeva dire che senza dubbio sarebbe scappato via in preda ad un attacco di cuore se gli fosse capitata davanti una donna nuda, ma... si sa, Dimitri non era bravo con le parole, e la sua affermazione poteva facilmente essere letta in due modi. Tuttavia, egli sembrava del tutto ignaro di questa ambiguità, un comportamento un po' ingenuo.
    All'inchino di Fortunatus, rispose invece allungano la mano destra, ovvero quella libera, poiché con la sinistra aveva appena accettato e riavuto indietro la sua borsa malandata.
    «Forty, ti conosco. Iris mi ha parlato un po' di te. Il mio nome è Dimitri Metherlance.»
    Ed ecco il secondo errore di Dimitri: apparire il ritratto della serenità. In quel momento, infatti, la ruota del destino girò a destra violentemente, e a destra dello stesso angolo di Fortunatus girò anche un uomo, forse un bidello o un segretario, più o meno sulla quarantina, che indossava una misteriosa maglietta a maniche corte, a quadri viola e bianchi, con un unicorno bianco cucito all'altezza del cuore. Egli, con un sorriso gioviale e misterioso - in qualche modo intrigante -, lanciò un'occhiata coi suoi occhi verdi ai due ragazzi, li raggiunse e posò le mani sulle spalle di entrambi.
    «Oh, eccovi! Vi stavamo aspettando, seguitemi, su!»
    «Scusi...?» Dimitri inclinò il capo, capendo poco.
    «Avanti, avanti! Non perdiamo tempo, il tempo è prezioso! Voi due dovete assolutamente» accettare l'invito, seguitemi!
    "Tutto questo mi ricorda molto quel Bianconiglio dell'ultima volta... sarà prudente seguirlo?" si domandò, chiedendolo indirettamente con un'occhiata indecisa allo stesso Fortunatus; scrollò le spalle, mentre l'uomo misterioso arrivava persino a spingerli a forza in direzione di un'aula che si rivelò essere la 3-C, il cui interno era assolutamente buio, con un cumulo di banchi, sedie, lavagne e stranissimi oggetti incartati, addossati contro la parete sud.
    Che diavolo dovevano fare lì?
    «Da qualche parte dovrebbe esserci un giradischi, quel che dovete fare è semplicemente ascoltare il disco che troverete... da qualche parte in questa stanza. Buon lavoro!»
    E detto così, chiuse la porta - a chiave - alle spalle dei poveri due ignari.
    Dimitri si guardò intorno, cercando di riprendersi dalla confusione.
    «... Oh, certo. Trovare un disco qui dentro sarà facile come trovare un topo in un pagliaio.» commentò sarcasticamente, senza ricordare che il proverbio parlava in realtà di aghi, e non di topolini...

     
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  4. ~Piton
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    Fortunatus G. Zeredias - 18 anni - Mo - Bardo
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    Fortunatus non poté fare null'altro che notare la reazione completamente anestetizzata e passiva del ragazzo vicino a lui. In quel momento capì perché non aveva mai avuto il piacere di fare la sua conoscenza. Possibile che il ragazzo non avesse dato il minimo segno di reazione a tutto ciò che era accaduto? Considerando che il caro fantasmino era attivissimo, passionale, irascibile, ecc. ecc. la vista della passività del "morto in vacanza" lo irritò leggermente.
    Probabilmente se fosse stato al suo posto si sarebbe stizzito, avrebbe apostrofato e velatamente rimproverato il ragazzo distratto che l'aveva urtato, magari drammatizzando sul fatto che la borsa si era ridotta ad uno stato ancora più pietoso del precedente. Ma torniamo alla realtà dei fatti. Il ragazzo rispose alla provocazione con una naturalezza e semplicità che vide Forty completamente spiazzato, e certamente il secondo periodo composto dal biondo non poté che avvalorare il suo stupore: Iris gli aveva parlato di lui, il che voleva dire che erano in buoni rapporti (cosa piuttosto strana considerando che la stessa ragazza ha detto a Forty di essere una demonessa, e gli essere dell'inferno dovrebbero provare interesse per uomini focosi, non passivelle come Dimitri) inoltre, e qui c'era la cosa più spaventosa, l'aveva chiamato Forty. Chiunque ha seguito da oggi le vicende del caro spiritello sa che l'uso di questo nome è concesso solo alle persone che gli ispiravano simpatia. Dunque Iris doveva aver detto davvero molto su di lui, magari forse questa sua vicinanza alla ragazza doveva averlo reso più freddo nel relazionarsi con lui. In effetti considerando che era quasi un anno che frequentavano la stessa compagnia era davvero strambo che non avessero mai parlato.
    I suoi pensieri dubbiosi furono interrotti da un bizzarro membro dello staff scolastico che li spinse come fossero dei grossi pesi in un'aula completamente buia piena di oggetti e affari con la scusa di trovare un disco e inserirlo in un giradischi. Situazione piuttosto stramba quella di trovarsi all'interno di un posto buio a dover cercare qualcosa che per il suo colore non spiccava certo. Fortunatus pensò di usare la Premonizione per avere una qualche idea di dove potrebbe essere il disco.
    Non vide che un flash e poi numerosi fotogrammi si alternarono mostrando varie scene tra cui quella di un negozio con scritto: EDEN, quella di lui che entrava nell'aula disegno, e finalmente quella che riguardava il famoso disco.
    Non chiedermi come faccia a saperlo, ma il disco si trova sotto quella sedia con scritto ASD! Allora cosa pensi di fare? Stiamo al gioco del vecchio? chiese Forty con un'aria comunque angosciata dall'alone di mistero che avvolgeva quella situazione. Era ovvio che se si fosse trovato da solo avrebbe potuto facilmente evadere come tutti i fantasmi sanno fare, ma non avrebbe poi potuto sottrarre la chiave al bidello e avrebbe dovuto anche dare numerose spiegazioni al passivello. Sinceramente non ne aveva affatto voglia, quindi rimase là dentro.
    Quando si sarebbe concluso il fattaccio gli avrebbe chiesto di fargli un ritratto da nudo, tanto per metterlo alla prova e dimostrargli che era lui quello più dotato. Non vedeva l'ora di vedere come avrebbe reagito, ma bisognava prima uscire da lì.
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    Dimitri Metherlance - 18 anni - dhampir
    A dire la verità, i modi di fare piuttosto frettolosi e le poche spiegazioni di quel tizio misterioso avevano ben dato fastidio a Dimitri, che sarebbe volentieri uscito da quella situazione anche nei modi meno garbati a disposizione, ad esempio saltando da una delle finestre. Dopotutto erano al primo piano, non sarebbe stato un salto difficile o pericoloso per un dhampir, e Fortunatus sembrava un tipo piuttosto atletico; oddio, se ne sarebbe andato anche senza "l'amico Fritz", ma una volta qualcuno gli aveva detto che l'educazione è la prima cosa che rende una persona degna di rispetto. Dunque, sebbene malvolentieri, avrebbe affrontato quella tediosa ricerca affidatagli per errore, poiché sembrava abbastanza palese che ci fosse stato uno scambio di persona.
    Sbuffò senza cercare di nasconderlo, mise le braccia incrociate al petto e disse Ma tu guarda, ci mancava solo quest'inutile perdita di tempo.
    La stanza in cui erano stati confinati era infatti davvero grande, ma soprattutto caotica, forse addirittura pericolosa, considerando la mole di oggetti impilati che sembravano restare in piedi per miracolo. La cosa più negativa e problematica però poteva rivelarsi l'oscurità, che veniva affievolita solamente dal filtrare di qualche tenue raggio esterno attraverso le serrande quasi del tutto serrate e dalla finestrina a forma di oblò che decorava la porta d'ingresso. Cielo, per lui non era poi un grande problema, essendo per metà vampiro poteva godere di una certa elasticità visiva aiutata da anni ed anni di reclusione in un luogo assolutamente buio come i sotterranei di casa, dunque l'oscurità non gli era poi di così grande impedimento. Ma l'amico Fritz era dello stesso avviso?
    «E tu come fai a sapere dove si trova? ... Neh, lascia stare, ormai dovrei essermi abituato agli strani poteri degli abitanti di questo paese. Potresti prenderlo tu, Fortunatus? Io intanto cerco il giradischi, e se si rivelasse uno scherzo potremmo sempre dare in testa al vecchio giradischi e disco.» scrollò le spalle, armandosi di pazienza.
    Si sfilò la borsa dalla spalla, lasciandola cadere con un rumore secco sul pavimento pulito dell'aula; strano che il pavimento di un'aula così sottosopra fosse pulito, neanche il tutto fosse stato preparato apposta in previsione del loro arrivo... la cosa diede da pensare a Dimitri, che tuttavia aveva deciso di arrivare velocemente in fondo a quella questione e tornare a farsi gli affari suoi. Notò, inoltre, che esternamente all'aula tutti i rumori sembravano essersi improvvisamente acquietati, e che nell'aria c'era uno strano odore che non riusciva a riconoscere, qualcosa di dolce...
    Inspirò profondamente ma niente da fare, dunque gettò la spugna e si mise in movimento attraverso l'aula, alla ricerca del giradischi. La presenza di Fortunatus non gli risultava piacevolissima, ma solo perché si conoscevano da pochissimo e Dimitri era una persona molto solitaria e silenziosa, mentre il ragazzo che lo accompagnava sembrava decisamente all'opposto.
    «Comunque... mi fa piacere esserci finalmente presentati. Era da un po' che lo speravo, considerando il progetto che hai in corso con Iris.»
    Raggiunse la parte destra della stanza, mettendola a soqquadro con uno sguardo molto penetrante: sedie, banchi, vecchie cartine, lampade addirittura, libri molto grandi e pesanti, scatolette e buste varie, il tutto rigorosamente ricoperto da uno strato di polvere spesso quanto un dito. Non era facile attraversare con gli occhi l'oscurità, ma Dimitri vi riuscì piuttosto bene, riconoscendo dopo qualche minuto la sagoma del giradischi, il quale era avvolto dalla sua presa della corrente, come una specie di serpente nero. Dimitri allungò le mani verso il banco su cui era poggiato e lo sollevò, riconoscendone il non indifferente peso.
    «Jackpot!» esclamò, riportando "alla luce" l'oggetto, che appoggiò per terra con un tonfo, sorridendo leggermente in modo soddisfatto. Non era stato poi così difficile.



    Liberissimo di descrivere tutto ciò che vuoi ^^ ti chiedo solo di lasciare a me la parola sul tipo di musica che verrà prodotta dal disco.
     
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    Fortunatus G. Zeredias - 18 anni - Mo - Bardo
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    Fortunatus fece finta di non ascoltare ciò che diceva la passivella lamentosa di fianco a lui. Molto probabilmente anche un bebé si lamenta meno di lui, ma meglio lasciar perdere se vogliamo uscire di qui.
    Fortunatus si accinse a cercare di raggiungere la sedia con il CD, anche se sembrava impossibile muoversi lì. Quando finalmente si decise a salire sul tavolo bastarono pochi secondi che quest'ultimo scivolo sugli altri oggetti facendo cadere rovinosamente a terra Forty e un muccio di oggetti su di lui. Dopo aver emanato un gemito di dolore si riprese e procedendo carponi, dato che il pavimento era stranamente pulitissimo, raggiunse la sedia e con violenza staccò il CD che era incastrato tra la seduta e i piedi che la sostengono.
    Si guardò indietro e vide che durante il percorso aveva fatto crollare alcune cose tali che il passaggio precedente era ormai ostruito. Come fare?
    L'unico modo era dover togliere di mezzo tutte le cose davanti a lui, ma si trovava in una scuola e in quel caso avrebbe commesso un atto di vandalismo. Purtroppo la scelta andava fatta e Forty certo non aveva tempo da perdere, allora iniziò a lanciare senza troppa forza le cose che aveva dinnanzi buttandole dietro e così, anche se fece un gran fracasso, riuscì a raggiungere Dimitri che nel frattempo aveva trovato il giradischi senza scomporsi o fare rumori come invece lui aveva fatto.
    Proprio in quel momento Dimitri disse: Comunque... mi fa piacere esserci finalmente presentati. Era da un po' che lo speravo, considerando il progetto che hai in corso con Iris.
    Possibile che questo sappia tutti i fatti miei? Bho, si vede proprio che è una passivella pettegola... ma ovviamente Forty rispose in maniera leggermente diversa: Si, anche io sono felice che finalmente ci siamo potuti conoscere, veramente era tanto tempo che ti vedevo in giro... Che gente curiosa, bho! Dicono che ti vogliono conoscere e poi dimostrano il contrario...
    Ecco, questo è il CD, su proviamolo! terminò dando il vinile a Dimitri.
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    Dimitri Metherlance - 18 anni - dhampir
    Naturalmente, Dimitri non possedeva alcun potere di leggere il pensiero altrui, ma non gli serviva di certo una qualche magia per capire che Fortunatus lo aveva preso in antipatia senza un motivo preciso; o forse, quella sua passività irritante era dovuta al fatto che aveva troppi pensieri per il suo cervello, dunque Dimitri scrollò le spalle, decidendo di non dare alcun peso alla presenza divenuta quasi antipatica di quel ragazzo davvero poco interessante. Chissà che cosa ci aveva trovato Iris di così divertente? Forse il suo carattere mutava a seconda del sesso di chi gli stava davanti? In tal caso non avrebbe avuto problemi a confermare le voci decisamente poco incoraggianti che giravano riguardo la "professionalità" mostrata dallo spiritello durante quella orribile serata al castello, avvenuta solo pochi giorni prima. Ovviamente sperava di sbagliarsi di grosso, ma era ancora troppo presto per dirlo. Per il momento si sarebbe limitato a far quello che meglio gli riusciva: ignorare le persone che avevano il potere di portare a galla il lato peggiore di lui, quello che sperava davvero di non essere più costretto a mostrare a nessuno.
    Improvvisò un bel sorriso ed imbracciò il giradischi, incastrandoselo tra il braccio destro ed il busto in modo che premesse un po' contro il petto, così da essere sicuro che non potesse cadere, quando udì il rumore di qualcosa che viene scaraventato di lato. Cercò il ragazzo con la coda dell'occhio, leggermente preoccupato dal sospetto che gli fosse caduto qualcosa addosso, ma quando lo vide fin troppo vivo e vegeto - Dimitri non sapeva quanto Fortunatus non fosse affatto né vivo né vegeto! - sorrise bonariamente, divertito da quell'esplosione di vivacità che per poco non gli costò un bernoccolo! Infatti, nel lanciare qua e là roba, Fortunatus per poco non gli prese la spalla con un oggetto volante non meglio identificato, che andò a fracassarsi contro il pavimento a circa due metri di distanza, seguito da un gran rumore.
    "Qui va a finire che dovrà ripagare i danni alla scuola..." considerò tra sé e sé il dhampir, che nel frattempo si avvicinava con tutta la sua calma, ascoltando le parole che gli vennero rivolte.
    «Non essere così entusiasta, Fortunatus. La tua luce sfavillante mi acceca.» commentò sarcasticamente con un piccolo sorriso, quando il giovane gli rispose con la stessa vivacità che avrebbe avuto uno zombie.
    Non che Dimitri fosse più entusiasta, per carità! Ma per lui era normale, lui era calmo e posato di natura, mentre da uno come Fortunatus non ci si aspettava di certo un comportamento così... così. Probabilmente era davvero poca la voglia di stare assieme al biondo per più di un minuto, o di aprire la bocca per pronunciare qualcosa che non era una provocazione.
    Un fulmine in quel momento illuminò l'esterno, e qualche debole fascio di luce attraversò le serrante per andare a posarsi sul pavimento, e scomparire immediatamente; un rombo rimbombante rotolò senza sosta per diversi secondi, facendo vibrare l'aria. Evidentemente, il temporale annunciato quella mattina era in procinto di scatenarsi.
    La luce improvvisa aveva catturato l'attenzione di Dimitri, che si era ritrovato a socchiudere istintivamente gli occhi per ripararsi da quella luminescenza, che in realtà non aveva il potere di ferirlo in quanto vampiro solo per metà; tuttavia, l'istinto lo spinse comunque a rivolgere un'occhiata poco felice in direzione della finestra, sia per il temporale, sia per lo scherzo luminoso.
    «Sì, un attimo che attacco la spina.» commentò con una smorfia sempre rivolta all'esterno, dubitando che Fortunatus avrebbe capito la verità - sinceramente, però, non gliene importava un fico secco.
    Squadrò il muro vicino alla porta, notando una presa della corrente verso la quale si diresse; ivi attaccò la spina ed attese che l'altro ragazzo posizionasse il cd.
    Un altro fulmine, un altro tuono, altra fastidiosa luce. Quel posto all'improvviso gli ricordava i suoi sotterranei.
    Con un movimento veloce della mano destra accese il giradischi ed il disco iniziò ad essere letto.
    La musica che partì fu... sicuramente la meno inaspettata che Dimitri potesse aspettarsi... il ragazzo biondo sollevò un sopracciglio, si irrigidì sul posto ed abbozzò una specie di sorriso arcuato molto, molto di circostanza. Un uomo dalla voce molto morbida sillabò qualche parola in inglese, esibendosi in... discutibili acuti; il testo, almeno da quello che Dimitri riusciva ad afferrare, parlava di "amore", "armonia", "oceani" e di "per sempre". Quando al ritornello partì una specie di strano effetto musicale che gli ricordò lo spruzzo di un delfino, il ragazzo non poté trattenere una risata divertita «Senza dubbio la canzone più virile che ho mai sentito! Ma cos'è, l'inno di Gayland?!»
    La canzone durò pochi minuti - che da Dimitri verranno ricordati come i minuti più divertenti e pre-inferno della sua vita -, durante i quali il giovane si sforzò seriamente di non perdere contegno e contenere le risate, che ad ogni "suono di delfinetto che salta" gli venivano spontanee.
    Dimitri aveva parlato di Gayland, un mondo immaginario di cui aveva spesso riso assieme a qualcuno in Francia, ai tempi che furono; quella melodia gli sembrava veramente perfetta, avrebbe voluto saperne il titolo e consigliarla a quell'amico che aveva lasciato nella terra dei mangia-lumache. E Dimitri non aveva neanche la minima idea di quanto fosse vero il suo pensiero.
    L'ennesimo fulmine illuminò il cielo, di nuovo il rombo riecheggiò per gli spazi chiusi ed impose il suo dominio su ogni altro suono, spezzando il breve silenzio venutosi a creare. La terra tremò all'improvvisò, tremò forte e quasi fece perdere l'equilibrio a Dimitri che già era seduto, tremò ancora e fece cadere diversi oggetti della stanza per terra. Che diavolo stava succedendo? Il biondo si appoggiò con una mano al pavimento, pensando subito che si trattasse di un terremoto o qualcosa del genere - cosa che lo inquietava molto, in quanto la Van de Roos non sembrava esattamente stabile -, ma quando con la coda dell'occhio notò che la presa della corrente vicino a loro cominciava a scaricare elettricità in modo improvviso e poco promettente, afferrò senza grazia il braccio di Fortunatus e lo tirò via da lì, allontanandosi a sua volta con una spinta all'indietro.
    «Attenzion-...!»
    Neanche ebbe il tempo di finire la frase che la tanto preannunciata esplosione avvenne, illuminando di bianco assoluto il locale.

    Quando Dimitri riprese coscienza, la prima cosa che avvertì fu un enorme mal di testa; si portò una mano alla testa stringendo i denti, cercando di capire attraverso il tatto se, effettivamente, avesse ancora la testa attaccata al resto del corpo. Fortunatamente sì, c'era.
    "Io odio la luce..." pensò tra sé e sé, massaggiandosi la tempia destra.
    Diavolo, che botta...
    Erano ancora vivi, dunque? Cercò di aprire gli occhi, ma dovette socchiuderli diverse volte prima di abituarsi alla luce del posto dov'erano. Un ospedale? Il Paradiso? No, aspetta, i mezzi vampiri non possono andare in Paradiso. Beh, almeno questo significava che non erano morti!
    Dopo qualche attimo la lancinante fitta alla testa scomparve, e Dimitri poté finalmente riacquistare uso degli occhi e del corpo in generale; guardò sopra di sé, e la prima cosa che vide fu...
    Un cielo, rosa.
    Strabuzzò gli occhi: era forse diventato pazzo?
    Neanche a dirlo scattò a sedere come se avesse preso la scossa e si guardò intorno, spalancando sempre di più gli occhi ad ogni nuovo particolare che si aggiungeva al suo campo visivo.
    Un cielo, rosa. Una luna ROSA, in cielo, accerchiata da nuvole bianco latte.
    Una distesa verde infinita che terminava dove delle alte montagne innevate di neve ROSA si alzavano.
    Alberi pieni di frutti maturi e nel pieno del loro colore, ai cui piedi stavano coniglietti saltellanti.
    Dei cerbiatti si abbeveravano ad un laghetto poco lontano, per poi allontanarsi saltellando in coppia.
    Unicorni... no, gli unicorni no! NO!
    Unicorni bianchi con stelle multicolore disegnate sulla fronte, crini e code color arcobaleno.
    Dimitri credette di essere giunto ad uno stadio terminale di qualche malattia che mangia il cervello, oppure di essere all'interno di un incubo. Tornò con lo sguardo per terra, notando sull'erba poco lontano da sé Fortunatus, forse svenuto. Lo afferrò per la spalla, allungandosi su un fianco, e lo chiamò diverse volte per spingerlo a svegliarsi.
    «Fortunatus! Fortunatus!»



    Uahuahauah! Benvenuti a Gayland!!! Sì, era questo il mio scopo fin dal principio!! E ancora non hai visto niente XD
    La canzone è questa: www.youtube.com/watch?v=eNb6Wvn68Vw
     
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  8. ~Piton
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    Fortunatus G. Zeredias - 18 anni - Mo - Bardo
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    Dimitri era chino nel mettere il disco e Fortunatus era dietro di lui aspettando con grande ansia l'esito della ricerca... L'atmosfera cresceva sempre più e il fatto che Dimitri si girasse a guardare i tuoni come farebbe un bambino spaventato lo faceva innervosire in una maniera bestiale.
    Con un aria degna di un thriller di qualità il vinile fu posizionato e la canzone partì...
    Canzone? Quello lagna pop con un vocalist palesemente gay (e molto più passiva di Dimitri, il che è strano) si può definire una canzone? Ora stacco tutto e gliela faccio vedere io a quel vecchio rimbambito!
    Sì, proprio virile! Ora vado da quel vecchio e gliela faccio vedere io! Fammi staccare qua!
    Neanche il tempo di andare a tirare il cavo che venne una specie di terremoto, lui ovviamente non correva nessun pericolo però era comunque scosso e quando fu destato dalle parole di Dimitri era ormai troppo tardi: una forte scarica elettrica elettrizzò Forty illuminando tutta la stanza.
    Il colpo era stato davvero forte e le scariche elettriche avevano indebolito molto l'energia spirituale del ragazzo che però non poteva e non doveva assumere la forma eterea. Anche se per un qualunque essere umano quel incidente sarebbe stato fatale, Forty si risvegliò indenne dall'accaduto. Anche se risveglio non era proprio la parola migliore... si ritrovò infatti in un mondo... rosa? Sì, era tutto rosa: il cielo, la luna, gli alberi, i conglietti, tutto eccetto gli unicorni... UNICORNI? Animali che sembravano essere usciti da un film a metà tra il fantasy e l'educativo per bambini...
    Non si risvegliò istantaneamente, ma iniziò ad aprire gli occhi e dopo aver notato tutte queste cose sentì come un impeto interiore: tutto quel rosa era come se gli avesse stimolato l'Es che ribolliva di desiderio e fu un attimo. Con uno scatto in avanti Forty baciò Dimitri sulle labbra per un secondo per poi scattare in piedi. DIO SANTO MA CHE CAZZO STA SUCCEDENDO QUA? COS'È STO POSTO? NON CAPISCO UNA MINCHIA, MI DEVI SCUSARE, NON SO CHE MI HA PRESO! detto ciò iniziò a girare in tondo tenendo la testa fra le mani... Ma che mi sta succedendo? Com'è potuto accadere? Ma che schifo, che schifo! BLEAH! e sputò a terra come per cancellare quel momento e rimuovere ogni traccia della saliva di Dimitri. Dobbiamo uscire di qua alla svelta! Questo posto esercita uno strano controllo su di noi... Fortunatus era davvero preoccupato, l'idea di aver baciato un maschio lo rivoltava ma era come se quel luogo avesse un non so che di afrodisiaco che lo eccitava provocandogli non solo un "sollevamento", ma anche una strana sensazione di goduria. Ma che posto è questo?!
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