EVENT ☆ Il Gran Ballo a Corte

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  1. Gea Aelin
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    EVENT: Il Gran Ballo a Corte ☆

    Corporazioni in piazza.

    raZuZ

    Quest'anno un grande evento sarà celebrato.
    Per la prima volta da vent'anni il Palazzo Reale, che era stato chiuso al pubblico nel 1971 a causa della morte dei regnanti e dei loro eredi, sarà nuovamente accessibile. La sera del 22 settembre l'intera popolazione di Blauwe Roos è invitata ad unirsi ai festeggiamenti per l'inaugurazione dell'ala del museo del castello. Gli studenti sono gli ospiti speciali della serata, poiche' questo ballo vuole essere l'innaugurazione del loro nuovo anno scolastico. Che potrebbe portare a compiere un passo avanti verso la scelta dei nuovi regnanti. Per l'organizzazione di quella che si prospetta essere una magnifica serata bisogna ringraziare la corporazione dei Turquoise Roses. Che ha organizzato al meglio la sala da ballo per questo importante evento. A castello saranno presenti le personalità più influenti della nostra città,
    tra le quali i presidenti delle varie fazioni locali.
    Per chi parteciperà, è richiesto l'abito lungo.


    ~~~

    La grande sala da ballo era illuminata come mai nella storia del Palazzo Reale. Mille e più valletti attendevano, schierati in riga, l'inizio della serata, pronti a servire deliziose tartine e calici di vino. Rosemary Clarendon, presidente del partito Turquoise Roses, vestita di tutto punto con la sua divisa da ufficiale, attendeva impettita l'ingresso degli invitati. Era evidentemente molto tesa. Quella festa infatti, più che essere un'occasione per celebrare la riapertura del palazzo e l'inizio per gli studenti di un nuovo anno scolastico, era l'ennesimo invito alla coalizione che porgeva alle fazioni di opposizione. Lentamente la sala iniziò a riempirsi; i camerieri iniziarono a svolazzare agili tra gli invitati e il brusio in sala aumentò man mano che la gente arrivava. Presto arrivarono anche i Baar del Celtic Crusaders e del Sìnn Feìn.
    Per primi arrivarono i baar dei Celtic Crusaders, i due fratelli Briòn e Ailis O'Sheridan. Rosemary si intrattenne con loro alcuni minuti, voleva essere gentile e rispettosa con tutti, anche con coloro che potevano essere i suoi piu' terribili nemici, sperando che un giorno tutti loro si sarebbero riuniti sotto un'unica bandiera. Poco dopo ecco arrivare i Baar del Sìnn Feìn, Archer Jader e la sua compagna Rin Sin Horo. Entrabi vestiti con abiti che racchiudevano tantissime tonalita' di verde che, chissa' come, riuscivano a fondersi perfettamente donando un risultato splendido. Rosemary prese un bel respiro prima di dirigersi verso di loro. Nonostante fossero ospiti importanti, la ragazza avrebbe preferito non trattenersi a parlargli troppo a lungo, forse dipendeva da quello che era successo in passato, di come il Sìnn Feìn fosse stato accusato da un membro dei Turquoise Roses di aver complottato contro la corona, ma fosse stato poi successivamente prosciolto.
    Dopo saluti formali a turno Rosemary avanzo' verso la pedana sopraelevata che si ergeva sul fondo della sala pronta a fare il suo discorso di benvenuto. Improvvisamente in sala cessò ogni rumore.



    Buonasera e benvenuti a tutti i presenti. Spero vi stiate godendo la festa! Prima che parta la musica però vorrei fare un breve discorso. Vedete, oggi siamo qui riuniti tutti, in quest'enorme sala, non solo per festeggiare l'inizio di un nuovo anno accademico o l'apertura di un nuovo polo culturale. Quest'oggi cerchiamo di fare tutti insieme un passo avanti per superare vecchi rancori e discordie. Tra poco meno di due mesi si celebrerà il ventesimo anniversario della morte degli ultimi sovrani, Re Connor e la regina Alina, che hanno regnato sulla nostra piccola, ma fiorente cittadina, e dei loro figli, James e Patricia. In quell'occasione fu compiuta una strage terribile e parecchi innocenti furono accusati ingiustamente. Non dimentichiamo questi avvenimenti, per non ricadere nuovamente in errore. Non pecchiamo di superbia, ma cerchiamo di far appello al nostro senso morale, ogni giorno. Mi rivolgo soprattutto ai giovani, che si trovano qui stasera, animati dalla forza e dalla fantasia delle menti fresche, e che un giorno potrebbero portare sulle loro spalle le sorti di questa città: che possiate agire sempre seguendo giustizia e umanità. Ed ora, che le danze comincino!
    Rosemary Clarendon~ Baar Turquoise Roses.


    IMPORTANTE
    Prima di iniziare a ruolare bisogna che abbiate già specificato
    la Corporazione di appartenenza a questo LINK.
    Qualsiasi post inviato senza prima aver risposto alla suddetta discussione sarà cancellato.

    Aspettare che postino almeno 2 PG prima di aggiungere un nuovo post.

    Limite partecipanti: Nessuno.
    Data di inizio: 26 settembre.
    Data di conclusione: 25 ottobre.
    Altri limiti: Bisogna aver già scelto la propria corporazione.
    Eventuali premi? 500 Owls e 500 EXP a partecipante.
    Mappa Palazzo: LINK
    Partecipanti:
    Gea Aelin
    Flandre Red
    Mira Volteri
    Elyssa Flaherty Lynch
    Iris Melis
    Florence Richard
    Dimitri Metherlance
    Noel Metherlance
    Fortunatus Zeredias
    Alastar O'Reagal




    Edited by RiFlay~ - 27/10/2012, 13:28
     
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  2. Gea Aelin
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    Gea Aelin » Demone » pg4o

    E cosi' alla fine il gran giorno era arrivato. Nonostante la cerimonia del Gran Ballo si fosse tenuta solo quella sera, altri impegni avrebbero occupato la mia giornata.
    -"Signorina Lin si dia una mossa, non stia li' a poltrire in piedi. Qui abbiamo del lavoro da sbrigare."
    Ecco appunto, e' proprio questo che intendevo, erano solo le 7:00 di mattina e il capo dei servitori del palazzo reale gia' cominciava a urlarmi contro, cosa posso aver fatto di male per meritarmi tutto questo.
    In realta' sapevo di non aver fatto proprio nulla, non ancora per lo meno, per ora la mia unica colpa era di aver rotto 3 piatti e 2 bicchieri nei giorni precedenti da quando, 4 giorni prima ero stata assunta come cameriera al palazzo reale. E tutto per quell'unica serata.
    Mi diressi fuori dalla cucina, diretta verso l'area della servitu' per prendere uno straccio e dell'acqua per iniziare a pulire insieme agli altri servitori la sala da ballo dove quella sera si sarebbe tenuto il Gran Ballo. Nella fretta di prendere un secchio urtai con la testa una mensola e per poco non mi cadde la parrucca nera che avevo sulla testa. Mi affrettai a risistemarla, guardandomi intorno, forunatamente in quel momento nella stanza non c'era nesssuno. Presi quello che mi serviva, e tornai a continuare il mio lavoro.

    Verso le 19:00, gli invitati cominciarono a riempire la sala, e io da perfetta cameriera cominciai a servire bevande e spuntini. Per quella serata la Corporazione dei Turquoise Roses, non aveva davvero badato a trattenere le spese, tutto era impeccabile, anche i camerieri indossavano vestiti nuovi di zecca, pantoloni neri, con camicia bianca, con un gilet nero e cravatta, tutto si abbinava perfettamente al mio travestimento, parucca nera con capelli corti e lenti a contatto viola, che avrebbero coperto il color rosso nei miei occhi in caso avessi dovuto usare i miei poteri da demone.
    Verso le 19:40, 1/3 della sala da ballo era ormai piena, e cominciarono ad arrivare anche i Baar delle varie corporazioni, quando vidi Rin e Archer trattenni un sorriso.
    Mi guardai intorno, scorgendo qua' e la' delle sentinelle ai bordi della sala, ma delle persono che aspettavo non c'era ancora traccia.
    Continuai quindi il mio lavoro, in attesa.







    CODICE
    <p align="center"><span style="display:block;width:510px; background-color:#000; border: 7px solid #1d1d1d"><span style="display:block;font-family: georgia; line-height: 50%; font-size: 39px; letter-spacing: -2px; color: #8f9191; text-align:center; text-transform:lowercase; color: #fff"><i>Gea Aelin</i> » [size=14]Demone[/size] » [URL=http://civettadargentogdr.blogfree.net/?t=4098018]&#9734;[/URL]</span><span style="display:block;float:right">[IMG=pg4o]http://images.cosplay.com/data/14/large/kallenA3.jpg[/IMG]</span><span style="display:block;width: 341px; border: 3px dotted #1e1e1e; overflow:auto; height:300px; font-size: 11px; font-style:arial; color: #fff; text-align:justify">



    </span><span style="text-transform:uppercase; font-size:11px; line-heigth:80%; font-style:georgia">
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    <strong><em>[font=Optima]<h3></h3>[/font]</em></strong></span></span></p>


    Edited by Gea Aelin - 26/9/2012, 19:23
     
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  3. ~P.LuSe
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    FLANDRE RED | VAMPIRA♔ | ❧STORYI20AN
    Quel giorno avrei partecipata al cosidetto Gran Ballo del palazzo Reale. Si sarebbero unite tutte le cooperazioni, ciò mi dava molto fastidio. Riflettei sul da farsi nella mia stanza. Tra qualche ora sarei dovuta andare al Palazzo per partecipare alla missione affidata alla nostra cooperazione. Iniziai a girovagare verso il centro della stanza, in mano stringevo una rosa rosso scarlatto. Cercavo di dare un senso a ciò che avrei dovuto aspettarmi. La stanza intorno a me era arredata sotto ogni punto di vista. Il letto a baldacchino con le lenzuala rosso sangue era ciò che colpiva di quella stanza, come del resta colpiva il fatto dell'immensa vetrata con le tende bodeaux tirate. Non avrei indossato nulla di che, solamente i miei soliti vestiti vittoriani. Anche perchè quegli stessi vestiti davano quel tocco di formale che appunto per la festa sarebbe stato utile. Un vestito unico rosso scarlatto, con le maniche a sbuffo e il colletto tirato su a coprire il collo. Il tutto adornato da un bellissimo fiocco bianco. Le calze che mi cingevano fino al ginocchio adornavano le mie gambe minute ed esili, mentre ai piedi un paio di ballerine rosse con cinghia. I capelli li avrei tenuti sciolti, solamente una ciocca di essi più lunga era adornata da un piccolo fiocco bianco che scendeva sulla spalla. I miei occhi rossi erano pronti all'azione. Iniziai ad annusare la rosa per poi stringerla sorridendo sadicamente Questa sera mi divertirò un mondo. Dissi con un sorriso inquietante sulle labbra. Il sangue causato dalle spine della rosa sgorgava sulla mia mano ed io buttai a terra quel fiore per leccare il liquido rosso con un sorriso. La notte stava calando e di li a poco sarei andata al Palazzo.
    ---
    La mia missione era chiara come il sole, entrare, prendere la chiave e uscire senza farmi beccare dalle guardie. Semplice no? Pultroppo c'era solo un problema...Non ci sarebbero state vittime! Per quale assurda ragione non potevo compiere qualche sacrificio? Tutto ciò mi rendeva alquanto nervosa. Anche se dovevo infiltrarmi senza dare troppe attenzioni avrei comunque comesso qualche omicidio. Infondo ero pur sempre una vampira e giocare con quegli invitati sarebbe stato molto divertente! Sopratutto se si pensa al fatto che ci sarebbe stata la cooperazione Turquoise Roses, chissa che non mi sarei divertita con uno di loro....
    Ero arrivata a palazzo qualche minuto fa e mi stavo guardando intorno per scrutare ogni minimo dettaglio della sala. Avevo memorizzato la mappa, ma vederla stilizzata e poter toccare con mano erano due cose molto differenti. La sala era immensa e si poteva udire l'eco del battibeccare degli invitati che si levavano verso l'alto. La mia prima reazione fu quella di inspirare il profumo della sala: mille profumi si potevano sentire. Per il mio olfatto sviluppato tutto ciò era molto confusionario. Potevo distinguere il sangue dei diversi partecipanti. Fortunatamente poco prima di venire a palazzo mi ero fatta una buona dose di sangue AB il mio preferito. Non avevo sete, ma sapevo che ben presto anche se non avessi avuto quella sete primordiale avrei sparto del sangue sul pavimento lucido della sala. Dopo diversi saluti tra i vari presidenti delle cooperazioni la master Rosemary avanzò verso la pedana per parlare al pubblico. La guardai scocciata e abbassai lo sguardo ascoltando la sua spiegazione. Bla-bla che strazio...è veramente una una lagna assurda. Tutta questa dolcezza mi da il voltastomaco! Pensai stizzita dal parlato della preside. Finalmente dopo il discorso le danza si aprirono e la sala fu animata da diversi studenti in cerca di una compagna di ballo. Rimasi ferma a guardare la scena. Incredibile quanto tutto questo era sdolcinato. Sospirai e attesi il momento propizio per iniziare la missione.
    role scheme © thanatøs`.

    ❝Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo.

    ▬▬▬▬▬▬▬▬▬ஜ۩۞۩ஜ▬▬▬▬▬▬▬▬▬▬



    Edited by ~P.LuSe - 26/9/2012, 20:38
     
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    Mira Volteri - 20 - Ochita - Alchimista
    testo testo testo testo testo Ok , ok ero voluta andare io a quel ballo quando potevo benissimo rimanere in casa mia ,non fare un cavolo o uscire nel più completo e rilassante silenzio.Ormai ero lì ... a fare il mio lavoro però .Mi rifuitavo di mettere un vestito con una gonna pomposa , mai e poi mai ... a meno che non ci sia qualcosa in gioco e non un ballo. Mi guardai allo specchio , notai che i pantaloni neri mi calzavano a pennello.Presi le punte del gilet e lo tirai un pò, questo era leggermente più corto della camicia bianca con fini rifiniture dorate .Infilai un dito nel colletto della camicia e lo aprii facendo così spazio al collo nello sfarzo decorativo bianco.
    <ora va meglio> e sospirai.Non avevo nulla di meglio da fare , mi avevano proposto un lavoro per riempire le miei ore vuote ,e io da brava ingenua avevo accettato.
    Uscii dalla stanza del bagno e andai nella sala praticamente vuota , era ancora presto , il mio compito era quello di servire hai tavoli del rinfresco e se mi favano il cambio al bancone . Beh nulla di che , ovviamente ero lì anche per un altra ragione , se accadeva qualcosa o c'era qualcuno di sospetto io ero lì.Ero una vedetta ? Probabile , lo facevo solo perché il compenso era buono.
    Finalmente stava per cominciare , mi sistemai i capelli legati in una coda e sospirai .Ec ecco che iniziò ad arrivare la gente .Poco dopo la Baar Rosemary parlò .Non ascoltai molto . Il mio sguardo passo poi ad una ragazza che stava davanti al tavolo dove ero io .Diciassettenne dai capelli oro e gli occhi rossi , sembrava una bambola . <forse , devo stare un po' più calma è inpossibile che sia una rompi .. pensa per bene parla per bene una spia .Staremo a vedere > Sbuffai incredula di quelle mie supposizioni .Stavo prendendo la cosa sul serio e non era proprio da me .
     
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    ~Elyssa Flaherty Lynch » Nymphar •
    Il castello era enorme, bellissimo: Elyssa lo aveva già visto numerose volte dall'esterno e lo trovava veramente grandioso, soprattutto per la cura dei particolari e lo stato in cui era nonostante non vi fossero sovrani. Tuttavia la ragazza non l'aveva mai visto dall'interno e quella sera ci sarebbe finalmente entrata: le porte erano già aperte e spalancavano il castello in un abbraccio di benvenuto verso i partecipanti del ballo, nonchè studenti della scuola Van De Roos. Elyssa vi entrò a passo lento contemplando con riverenza gli splendidi marmi ed i sontuosi lampadari: un tappeto rosso era stato steso per l'occasione sui candidi gradini che la Nymphar salì incerta. Elyssa ricontrollò la mappa datale che stringeva con la mano insieme all'invito: invece aveva preferito lasciare a casa la lettere di madame Clarendon, in cui la Baàr chiedeva di controllare i membri delle altre corporazioni che non creassero problemi o guai. La ragazza entrò nella sala che era stata addobbata come si confà ad un castello regale: i valletti schierati vestiti in uniforme servivano ogni ben di Dio. Per l'occasione Elyssa aveva comprato un vestito verde smeraldo lungo fino ai piedi con un piccolo strascico e una lunga scollatura sulla schiena che terminava a punta: i sandaletti con un basso tacco erano di color argento. I capelli corvini erano raccolti in una stretta crocchia decorata con una ninfea legata sopra; al polso un braccialetto argentato risaliva a spirale l'avambraccio destro, dalle orecchie invece pendevano due orecchini con due pietruzze dello stesso colore del vestito. Dopo aver ammirato un attimo senza fiato la sala da ballo vi entrò: già c'era una ragazza bionda in abiti stile vittoriano che ascoltò svogliata il discorso di Rosemary Clarendon. Girovagando per la stanza vide solo due camerieri che non sorridevano cordiali: una ragazza dagli occhi verdi aveva l'aria molto concentrata su qualcosa di strano ed un altra dall'aria preoccupata che Elyssa pensava di aver già visto da qualche parte senza per questo riuscire a identificarla con le persone che aveva già incontrato.
    Chissà se ci sarà anche Forty...


    Edited by Firework Ely - 27/9/2012, 16:42
     
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    Iris Melis Demone




    Il discorso di Rosemary era stato motivo di ispirazione per Iris.
    Semplice, conciso e chiaro, ma soprattutto rivolto a lei, con tutti gli altri giovani presenti, e le bastava questo per renderlo speciale. A suo modo avrebbe fatto proprie quelle parole che pur tuttavia pensava di non aver compreso a fondo ma, lo sapeva, per arrivare al livello del loro leader aveva bisogno di tanta esperienza e saggezza.
    Perchè era entrata nei Turquoise Roses?
    Non lo sapeva nemmeno lei. Un suo caro vecchio amico, agitatore politico e con tendenze di estrema sinistra, l'aveva convinta della necessità di partecipare alla vita politica del proprio paese, di non restare muti a guardare cosa accadeva intorno, di dominare la propria vita legale e non essere dominati...e tante altre parolone così, intervallate da un "compagna Iris!" e "quegli sporchi capitalisti!", dopo un po' la demonessa era più confusa di prima. Poi si era iscritta a quel comitato, ma il suo amico non sembrava così entusiasta.
    Una cosa positiva c'era però: per quanto non potesse capire bene il programma politico, la leader le piaceva.

    Segnerò tutto su questo taccuino... poi studierò il suo discorso... sì, un giorno diventerò come lei!

    Quando ebbe finito strinse il taccuino al petto e si guardò intorno. La sala aveva cominciato a muoversi, a ballare, e lei era rimasta lì, ferma e spaesata. Quella sera indossava un lungo abito di raso color panna senza spalline , guanti del medesimo colore che le arrivavano ai gomiti, tacchi alti più un collarino luminoso e portava finalmente i capelli sciolti che, a furia di starsene sempre legati nelle due trecce, avevano preso una forma voluminosa e ondulata. Lei aveva caricato la frangetta, cotonandola con la lacca - moda degli anni novanta.
    In più era da sola e con un breve sguardo agli invitati si accorse che non conosceva proprio nessuno.
    Nè la ragazza dal meraviglioso abito verde, nè quella con l'aria annoiata e i capelli legati le erano familiari; poi aveva notato una ragazza bionda dagli occhi scarlatti come i suoi e istintivamente si avvicinò a lei, spinta dalla curiosità di sapere se per caso fosse una sua simile.
    Nel compiere quel tragitto intercettò la cameriera, urtandola per sbaglio: e subito scivolò a terra.

    Ah! Ahi... che male... m-mi dispiace! Non volevo, sono mortificata! Vi siete fatta mal-... Gea?

    Eh, sì, la cameriera era proprio lei! Gli occhi di Iris si sgranarono per la sorpresa: anche lei qui?
    ・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・・Nulla e per sempre.
    Role scheme #2 by thanat`


     
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  7. PNG Civetta D'Argento
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    Desmond Bartholomew Hughes
    Tesoriere del partito Turquoise Roses

    Camminavo per la sala da ballo raggiante, a quanto pare tutto stava andando a meraviglia e per questo il mio prestigio nella corporazione dei Turquoise Roses sarebbe sicuramente salito.
    Ridacchiai tra me. "Piu' prestigio, piu' soldi!" pensai.
    Il discorso di Rosemary, era stato come al solito ricco di belle parole sull'unione, la pace, e bla bla bla. Belle parole certo, ma con la pace non si fanno mica i quattrini. Ci voleva qualche bello scandalo, come quello che avevo provocato tempo prima contro la corporazione del Sìnn Feìn, portando prove false contro di loro, allora si che mi ero divertito.
    Misi apposto il fiocco del papillon giallo intorno al mio collo e la mia giacchetta marrone chiaro e mi diressi a testa alta verso il tavolo dei rinfreschi, salutando di tanto in tanto alcuni invitati presenti in sala. Presi un piatto e vi misi parecchie tartine abbondanti di ogni tipo, cominciando a mangiarle avidamente.
    "Ehi tu cameriere, mi versi dello champagne, fresco mi raccomando!"
    Giusto il tempo di pormi il bicchiere che avevo gia' terminato le tartine sul mio piatto. Tolsi il calice dalle mani dell'impaurito cameriere e bevvi il suo contenuto.
    Dall'altra parte della sala vidi alcuni politici influenti con cui desideravo intrattenermi dopo l'ultimo consiglio.
    Presi un calice di vino rosso dal tavolo e mi avviai verso di loro.


    • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • •
    Vita ricca, vita sana!
    NPC



    Edited by Gea Aelin - 27/9/2012, 12:28
     
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  8. Gea Aelin
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    Gea Aelin » Demone » pg4o
    Ormai la sala era piena di studenti, personaggi politici di grande spicco e soprattutto era finalmente arrivato l'uomo per cui ero li' quella sera. C'era pero' un'unico intoppo. Dove erano finiti i miei compagni? Non avrei potuto svolgere quella missione da sola, e non avevo neanche gli strumenti giusti per farlo senza essere arrestata.
    Sul mio vassoio era rimasto un singolo calice di champagne, mi avviai al tavolo dei rinfreschi per prenderne altri, sospirando.
    Camminavo lentamente, non so come ma all'improvviso urtai contro qualcuno. Riuscii a rimanere in piedi, facendo appena in tempo a reggere il mio vassoio non versando nemmeno una goccia di champagne a terra, al contrario invece della ...ragazza con cui mi ero scontrata. Indossava un bellissimo vestito verde smeraldo e udendo le sue lamentele, cappii di chi si trattava, provai un brivido sulla schiena quando anche lei mi riconobbe.
    Nonostante indossassi una parrucca nera e delle lenti a contatto viola era riuscita a riconoscermi. Ma era proprio la lei comunque, anche io l'avrei riconosciuta tra mille in ogni occasione perche' sentivo che tra di noi si era creato un rapporto molto stabile da quel giorno all'osservatorio, praticamente la consideravo la mia migliore amica.
    Sapevo di non poter fingere con lei, quindi decisi subito di non occultare la mia identita'.
    "Iris, ciao, anche tu qui per il ballo di inizio anno degli studenti?" dissi mentre lee porgevo una mano, per aiutarla ad alzarsi.
    "Io purtroppo sono qui per lavoro come vedi, non che la cosa mi piaccia molto, ma avevo bisogno di qualche soldo per pagare l'affitto di casa questo mese ed eccomi qui."
    Una volta in piedi le sorrisi. "Non far caso alla parruca, la gente qui e' strana. Il capo dei servitori e' un vero rompiscatole, mi aveva detto di non gradire il colore e l'acconciatura dei miei capelli e che avrei dovuto cambiarli altrimenti mi avrebbe licenziato, e per questo sono finita cosi'." lo dissi molto naturalmente, come fosse la verita', non potevo certo dirle il vero motivo per qui ero li' quella sera. Dopotutto Iris non sapeva nulla della mia alleanza con la corporazione dei Sìnn Feìn, di cui ero diventata membro un mese prima, ed era meglio cosi', non volevo coinvolgerla in niente di pericoloso.
    "Immagino sarai assetata" dissi porgendole il calice di champagne che era rimasto sul mio vassoio "chi lo ha assaggiato ha detto che e' veramente buono."




     
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  9. NPC Civetta d'Argento
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    Corey Delos - 21 anni - Elfo - Bardo
    Corey entrò nella sala: le sue orecchie puntute tradivano la sua origine elfica. Si guardò intorno con aria leggermente intimorita prima di dirigersi verso il posto dove erano i Bàar delle varie corporazioni. Era piuttosto elegante: smoking nero, camicia bianca e papillon ma le scarpe sportive erano di color oro. Buonasera señoras y señores, soy molto onorato di essere aquì, gracias per l'invito! disse loro con forte accento spagnolo e prendendo una tartina offertagli da un cameriere; lentamente la masticò rintanatosi in un angolino. Sarebbe passato inosservato se non fosse per il suo metro e novanta di altezza e la sua imponenza.
     
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  10. RiFlay~
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    Florence Richard - 19 - Kitsune - Bardo
    rEPlE


    La vita non ha senso a priori.
    Prima che voi la viviate,
    la vita di per sé non è nulla;
    sta a voi darle un senso,
    e il valore non è altro
    che il senso che sceglierete.

    Sartre



    Sembravano passati secoli da quando, qualche giorno fa, fui convocata nella stanza segreta del maniero adibito a ufficio della corporazione Celtic Crusaders. In quell'occasione mi fu affidata un'importante missione: sottrarre un'importante cimelio della famiglia reale, la chiave d'argento, tanto cara alla fazione rivale, i Turquoise Roses. Non mi fu detto perché avrei dovuto compiere quell'atto, né ciò che ne avrei ottenuto in cambio. Ad ascoltare con me nella sala anche un'altra ragazza, una fanciulla minuta dai capelli biondi e occhi rosso sangue, caratteristica che mi inquietava parecchio, chiamata Fladre Red. Il Baar Brìon mi spiegò che ella sarebbe stata la mia compagna per la missione: in due infatti sarebbe stato più semplice eludere la sorveglianza. Accettai la missione senza troppo entusiasmo: non amavo disturbare la quiete altrui per non esser disturbata io stessa. Dunque non ero proprio euforica all'idea di dover rubare in casa di sconosciuti, dopo esser stata da loro stessi invitata. Vivi e lascia vivere mi sembrava un compromesso più che decente. Tornata a casa feci una doccia fredda, ripensando alle parole del nostro presidente. Ero entrata nel partito qualche mese fa, spronata non tanto dall'unione di culto e politica, in maniera alquanto primitiva, che era alla base della linea politica quanto dalla conoscenza che i membri dell'élite di fazione avevano della cultura celtica. Così, per soddisfare la mia sete di sapere, mi ero unita alla "setta" e in poco, anche con mezzi non proprio ortodossi, ero riuscita a farmi ammettere nelle sfere alte del partito, tra i pochi eletti di cui Brìon si fidava ciecamente. Fu semplice poiché scoprii che egli era il primo degli stolti, pronto a circondarsi di falsi e affascinanti fedeli pur di dimostrare il suo potere alla comunità. Essendo la mia razza caratterizzata d una bellezza non comune e essendo un creatura particolare, nonché molto colta, non ci misi molto ad essere accettata dai suoi discepoli. E pian piano scoprii che ne era valsa la pena. Rimasi io stessa folgorata da quel misterioso culto e decisi di impegnarmi attivamente nella vita politica del partito. Per questo motivo ora mi trovato coinvolta in quella pericolosa missione. La sera del ballo era tutto pronto. Con la mia collega avevamo studiato una sorta di piano per evitare troppe complicazioni durante la festa. Mi vestii molto semplicemente per non dare troppo dell'occhio. Indossai un vestito nero, non troppo attillato per facilitare i movimenti, e scarpe lucide con tacco basso, che mi avrebbero permesso di correre abbastanza velocemente. Raccolsi i capelli in uno stretto chignon per evitare che ricadessero davanti al viso comprendo la visuale in situazioni di pericolo. Decorai il tutto con un semplice filo di perle finte, giusto per dare un tocco di eleganza in più. Uscii di casa abbastanza presto; non portai con me la mappa, che avrebbe destato molti sospetti se mi avessero scoperta in possesso di essa. Non avevo posto neanche per la mia lira che lasciai seppur controvoglia a casa. Nella piccola porchette vi era giusto lo spazio per la piccola chiave d'argento. Arrivai al castello alle nove in punto. La sala era già abbastanza piena e i camerieri si soffermavano cortesi porgendo vassoi stracolmi di antipasti mignon agli invitati stupiti dalla bellezza e fastosità della sala. Effettivamente era stato fatto proprio un bel lavoro; sarebbe stato un peccato rovinare quell'atmosfera così preziosa e festiva con una rapina, pensai distrattamente prendendo uno stuzzichino. In poco tempo individuai la mia complice: era effettivamente molto vistosa con il suo abito bianco e rosso stile vittoriano e il grande cappello a pendant. Mi chiesi se fosse realmente adatta a quella missione: con quell'abbigliamento attirava un sacco di sguardi indiscreti. Non mi avvicinai a lei, piuttosto scelsi di prendere la direzione opposta. Era stato tutto già calcolato infatti. Avremmo cominciato l'azione allorché fossero iniziate le danze. Nel trambusto infatti nessuno avrebbe notato due ragazze defilarsi dalla pista. Ebbi quindi un po' di tempo per guardarmi intorno. Non vi erano molte persone che conoscessi. L'unica che riconobbi fu Elyssa, la bella ragazza conosciuta alla locanda qualche mese fa. Mi tenni a distanza anche da lei: meno persone notavano la mia presenza a quella festa meglio era. Mi ritirai così in un angolo in disparte, un bicchiere di aperitivo stretto tra le dita. Poco dopo Rosemary Walsh, presidente del partito che ci ospitava quella sera, iniziò il suo discorso di benvenuto. Mi piacquero i concetti che espose e per qualche istante fui quasi tentata di abbandonare la missione. Fu proprio il ricordo della imminente rapina però a farmi cambiare idea. Anche se quella serata era stata un modo per promuovere la pace tra le fazioni non aveva fatto altro che procurare un'ottima occasione per addentrarsi indisturbati nella tana del nemico. Non tutti sono buoni e mossi da sentimenti puri nella realtà e i pochi che rimangono vengono schiacciati dalla malignità delle persone. Non bisogna mai fidarsi di nessuno, questa è la filosofia. E in quel momento vedevo Rosemary semplicemente come una stupida sognatrice. Il ballo cominciò. Poggiai il bicchiere ormai vuoto sul davanzale di una finestra vicina e mi mischiai alla folla danzante. Come prima non fu difficile individuare Flandre. Quando le arrivai vicino ebbi solo il tempo di sussurarle Iniziamo prima di continuare per la mia strada, diretta verso l'altro capo della sala dove avrei trovato una porta aperta sul corridoio che conduce alla prima parte della mia missione.

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  11. ~Piton
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    Fortunatus G. Zeredias - 18 anni - Mo - Bardo
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    Le giornate scorrevano lente tali che ormai Forty non calcolava quasi più il tempo, passava le giornate a girare in città e a meditare sul futuro suo e quello insieme ad Ely che non si era più vista in giro. Quel giorno però, stranamente Forty fece ritardo, neanche lui capì come e perché: forse la tv o forse il tempo che scorre sempre così velocemente. Tempo, una parola che Forty ormai detestava: il tempo che gli era stato rubato, il tempo che sfugge alle mani degli umani e non. Diede un pugno sul letto Sia maledetto il tempo! il letto si lamentò con uno strano rumore di molle, che sembrava quasi provare pietà per quello spiritello vagante che non era altro, poi fu silenzio. Forty lo guardò con aria di sfida, quel letto aveva davvero pietà per lui? Forse non si rendeva conto di essere un letto, forse crede in cuor suo di essere un oggetto superiore. Senza dubbio è una cosa utile, ma comunque quel letto deve ricordarsi che non è che una cosa inanimata che non può pensare e che ogni giorno sopporta i pesi di persone grandi e piccole, pesanti e leggere. Sei un letto, e sto perdendo anche tempo a parlare con te. Il letto se ne stette lì fissando Forty con aria di superiorità. Se io sono davvero un essere inanimato e incapace di pensare perché stai parlando con me? E poi guardati, tu sei un fantasma, almeno io esisto tu invece nemmeno esisti più. Sei un ricordo, sei una persona che è esistita in passato. Io esisto, io penso, io vivo. Tu sei solo un letto, e questa voce non è che nella mia testa, se voglio posso farti tacere quando mi pare... e allora perché non lo fai? Se sono una voce nella tua testa vuol dire che quello che dico sono cose che pensi, cose che sai. Forse per questo fece tardi al ballo, a parlare con i letti si perde tempo. Subito in tutta risposta Forty si svestì velocemente e lanciò i vestiti sul letto per zittirlo una volta per tutte, corse a farsi una doccia e si andò a mettersi prima il jeans, poi la camicia, le scarpe e la giacca senza curarsi dei capelli asciugati a malapena con un asciugamano giusto per non farli gocciolare. Alla fine sono un fantasma, non mi viene mica la febbre?!
    Per fare prima assunse la forma spirituale e si materializzò nei bagni del palazzo dopodiché fece ingresso nel salone sfrazoso addobbato a festa pieno di persone che dovevano essere famose anche se Forty, nonostante abitasse lì già da un anno, non conosceva minimamente. Girando un po' nella sala ebbe modo di notare due facce conosciute: Gea, la ragazza che detestava o meglio, la ragazza che detestava lui, Florence di cui non aveva che un vago ricordo. Vabbè vorrà dire che farò la sentinella, anche se sinceramente non son venuto qui certo per fare la guardia. Girando e girando tra la gente, ripetendo Permesso, permesso, mi scusi neanche a dover incidere una canzone finalmente Forty la vide: nello splendore di un abito dalle tonalità verde smeraldo lei vagava persa per la stanza in attesa del suo cavaliere, che finalmente era arrivato. Si avvicinò con passo felpato e ponendole le mani davanti agli occhi con l'accortenza di non rovinarle il trucco le disse: Oh damigella vestita di color verde mare, se volete io vi posso aiutare, ma una condizione dovrete soddisfare, il nome che al battesimo mi fu dato dovrete pronunciare!


    Edited by ~Piton - 30/9/2012, 15:58
     
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    ~Elyssa Flaherty Lynch » Nymphar •
    Elyssa girava per la stanza guardandosi intorno e mangiando qualche tartina quando, mentre contemplava un grosso uomo baffuto entrato nella sala da ballo, sentì due mani appoggiarsi ai suoi occhi con leggerezza e sentì una voce conosciuta in mezzo al crescente brusio della sala.
    Oh Forty! esclamò voltandosi a guardare il fantasma: dopo un attimo passato con un largo sorriso sul volto Elyssa scattò in avanti abbracciandolo e facendo coincidere la forma del suo mento con l'incavo della sua spalla. Dopo un lungo abbraccio pieno di affetto si staccò e gli stampò con vigore un bacione sulle labbra lasciandogli un po' di rossetto; accortasi della sbavatura sgranò gli occhi e facendo finta di niente glielo tolse con il pollice.
    Eccolo qua, il mio principe azzurro! Sai, stare qui mi fa sentire quasi una principessa, o forse una regina... disse accarezzando nella sua mente l'idea di diventare regina di quel bellissimo regno che era Blauwe Roos.
    Allora per stasera tu sarai il re, ed io sarò la tua regina! Andiamo a socializzare con i nostri sudditi! disse con voce infantile, scherzosa.
    Guarda, là c'è una ragazza che ho conosciuto un po' di tempo fa! esclamò tutta eccitata indicando una ragazza che stava uscendo dalla stanza.
    La Nymphar si mise a schivare tutti gli invitati per raggiungere la ragazza e traballò un po' prima di fermarsi
    Florence! disse FLORENCE! ripetè ad un tono di voce più alto chiamando la ragazza col vestito nero perchè si girasse.
     
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    Alastar O'Reagal - 18 anni - Vampiro - Adeptoalastar
    Alastar era tornato a Blauwe Roos il primo giorno di Settembre, ironicamente ad un anno esatto dal giorno in cui era stato ordinato prete. Era reduce da ben 10 mesi di stretto apprendistato alla Cattedrale di San Patrizio in quel di Armagh, nella natia Irlanda del Nord. Durante questo interminabile periodo aveva rischiato che il sigillo alla sua personalità si chiudesse del tutto, ma Gea per puro caso era riuscita a scongiurare quell'eventualità.
    Dopo l'incontro con Gea aveva deciso di dedicarsi a qualche altra attività al di fuori della Cattedrale, in modo da non rischiare nuovamente di scavare da solo la fossa alla propria vera personalità. Scoperta la sede locale del Sìnn Fèin ad Armagh, Alastar vi si era subito iscritto: un atto tutt'altro che meditato, ma che tuttavia gli era venuto naturale, spontaneo, quasi si trattasse di un semplice riflesso fisiologico. In fondo senza quella protesta del Sìnn Fèin a Derry il giorno del Bloody Sunday, il buon Alastar non sarebbe nemmeno mai venuto alla luce. Si sarebbe potuto parlare di affinità genetica, in un certo qual senso. Era così riuscito a distrarsi dagli impegni clericali uscendo clandestinamente per le scorribande notturne con i membri del locale Sìnn Fèin, fino a sviluppare con loro una stretta corrispondenza di ideali.
    Alla fine era riuscito a completare con successo il suo apprendistato, tornando a Blauwe Roos con il tanto agognato certificato che attestava la sua idoneità a divenire Padre Esorcista. In quel di Áilleacht i suoi colleghi clericali lo avevano informato che era arrivato un regalo per lui, in forma completamente anonima: si trattava di una moto sidecar dall'aria chiaramente retrò, seppur nuova di zecca. Un veicolo non certo eccezionale nelle prestazioni, ma sgargiante esteticamente al punto giusto da poter tranquillamente essere definito come "trashata da anni '80". Poiché in queste cose Alastar aveva sempre avuto un gusto abbastanza orribile, quel regalo gli piacque fin da subito. Poco importava che fosse anonimo, quasi sicuramente veniva dalla cara mammina che si congratulava con lui per aver superato l'addestramento senza conseguenze...ovviamente informata del tutto da quel chiacchierone di Zenon, il quale altrettanto ovviamente negava spudoratamente. Tutto come da copione, insomma.
    Aveva poi ricevuto l'incarico ufficiale, da parte della diocesi, di rappresentare il clero al Ballo Celeste di quest'anno, dando le benedizioni per il prossimo anno scolastico agli studenti cattolici che le avessero richieste. Era stato scelto sia per la sua giovane età, sia perché effettivamente tornare da Armagh con successo gli aveva fatto guadagnare un bel po' di rispetto anche dai membri più anziani.
    Ovviamente non aveva mancato di riferire la notizia alla sede di Blauwe Roos del Sìnn Fèin. Aveva dunque avuto occasione di incontrare i due Baar, che sinceramente gli erano sembrati entrambi insopportabili; non aveva un motivo preciso per disprezzarli, semplicemente gli erano riusciti immediatamente antipatici a pelle. Pazienza, tanto la sua adesione al Sìnn Fèin era basata sui contenuti, non certo sui capi, da animo ribelle qual era.
    Ma soprattutto alla sede del Sìnn Fèin aveva incontrato lui, Dimitri Metherlance, l'uomo della discordia: il migliore amico del sé stesso sotto esorcismo, il tizio da punire ad ogni costo per il sé stesso vampiro assopito. Ed ironicamente incontrandolo aveva saputo che avrebbe dovuto compiere una missione assieme a lui, alla sorella (della quale fino a quel momento era all'oscuro) e a Gea Aelin, l'unico essere al mondo capace di svegliare quel vampiro assopito che tanto odiava Dimitri. Eccezionale, no?
    Alastar aveva deciso di prenderla con filosofia e pensare che forse era l'occasione giusta per connettere un minimo le sue due nature, anche se qualcosa gli diceva che non sarebbe stato così semplice. C'era solo da sperare che le due ragazze riuscissero ad arginare l'innata propensione al casinismo dei maschietti!
    Si era dunque arrivati al giorno decisivo. Alastar aveva optato per nascondere l'abito elegante sotto un giubbotto da motociclista alquanto pacchiano, di color bordeaux con disegnini bianchi rappresentanti dragoni, fiamme, caratteri orientali, tribali e altre amenità simili un po' ovunque: ancora una volta il suo gusto alquanto discutibile aveva colpito.
    Arrivò in clamoroso ritardo davanti a casa Metherlance, quando già erano le otto e mezza...solo per scoprire che quei due erano ancor più in ritardo di lui! Meraviglioso! Povero Sìnn Fèin, costretto a fidarsi di una simile Armata Brancaleone...
    Aspettò fuori per un bel po', ammazzando il tempo grazie al fumo della sua pipa. Solo per questa sera aveva rinunciato alle sigarette preferendo la pipa, pensando che ad un simile ricevimento di classe gli avrebbe donato un'aria più elegante...e sì, anche per un altro motivo.
    Finalmente i due Metherlance si palesarono all'ingresso, con una giovane ragazzina dai capelli biondi vestita in modo impeccabile che sembrava rimproverare il povero Dimitri. Pensando che quella fosse la famosa Noel, Alastar ripose la pipa e balzò fuori dal sidecar, esibendosi in un rapido inchino.
    - Noel Metherlance, giusto? Incantato... -
    Forse per come era impeccabilmente vestita, Alastar si presentò come avrebbe fatto con una dama di gran classe, senza badare al fatto che fosse una ragazzina. Per contro, a Dimitri destinò un amichevole pugnetto alla spalla:
    - Buonasera, bello mio! Mi verrebbe da mandarti a far benedire per il ritardo, ma non lo faccio solo perché dopo sarei IO quello a doverti benedire! -
    Tornò poi a guardare Noel:
    - Spiacente di non poter a mia volta presentare il mio fratellino, ma quell'asociale non ha voluto aspettarmi. Quindi... -
    Con un sorriso a 32 denti, Alastar saltò nuovamente in sella alla moto.
    - Direi che non c'è altro e che visto il nostro ritardo siderale è meglio partire, o penseranno che siamo stati vittime di un'imboscata! Mi scuso se per tre persone lo spazio è poco, ma da un ferrovecchio anni '80 ricevuto in regalo da chissà chi non è lecito attendersi i miracoli. In carrozza gente, che si parte! -
    Alastar sfrecciò senza ritegno per le strade di Blauwe Roos ad una velocità ben oltre il limite consentito. In questo caso era almeno giustificato, anche se i due Metherlance non potevano sapere che quella era un'abitudine fissa del giovane sacerdote cattolico. Nondimeno la scena di loro tre che si stringevano per starci su quel sidecar dall'aspetto pacchiano era decisamente tragicomica, come se i precedenti già non bastassero per etichettarli come una novella Armata Brancaleone.

    Arrivati a destinazione Alastar si liberò finalmente dell'orribile giubbotto da motociclista, rivelando il suo vestiario per la festa: completo elegante color crema, camicia rossa, cravatta e mantello di color nero. Proprio sul mantello portava un'enorme spilla dorata a forma di crocifisso che, assieme al colletto della camicia, non lasciava dubbi sulla sua qualifica di sacerdote cattolico. Si era portato anche gli occhiali scuri: teoricamente non ne avrebbe avuto bisogno, visto che poteva benissimo reggere la luce artificiale, ma non voleva creare sospetti in coloro che già lo avevano visto con quelli addosso. Anzi, forse una funzione effettiva la potevano esercitare: quella di coprire i suoi occhi rossi, quando Gea inevitabilmente gli sarebbe passata vicino. Un abbigliamento forse eccentrico, ma tutto sommato elegante e (appena) nei limiti del buon gusto, cosa rara per lui.
    Una volta nel salone, i tre osservarono stupiti quella sala per loro del tutto nuova. Alastar si focalizzò poi sui presenti, cercando di individuare qualche faccia nota: non vide Gea (troppo brava con i travestimenti o semplicemente era fuori dal suo campo visivo?) ma riconobbe lo strano fantasma con cui aveva scambiato qualche parola (che razza di nome impronunciabile aveva, poi?). Vicino a lui v'era una bella ragazza che Alastar che conosceva solo di vista (a pensarci bene l'aveva vista moltissime volte, ma era sicuro di non averci mai scambiato parola). Poco più in là una tipa con le trecce gli diede da pensare: forse da qualche parte l'aveva già vista, ma non ricordava dove né tanto meno il suo nome, sempre che lo conoscesse. Ecco, forse quella che stava parlando con quest'ultima tipa era Gea! Al solo vederla sentì ribollirgli il sangue nelle vene, anche se era ancora troppo distante perché il sigillo si rompesse.
    Gettò un'occhiata veloce ai due Metherlance, parlando loro a voce bassa:
    - Io vado a fare il mio mestiere, belli miei. Vi auguro buona fortuna! -
    Fece l'occhiolino ai due, mentre di nascosto destinava a Dimitri un altro pugnetto, come a dire che la "buona fortuna" che gli augurava non riguardava solamente l'ambito degli affari di corporazione.
    Si allontanò poi con un sorriso malizioso, dirigendosi verso il bancone dove i nuovi iscritti alla School Van De Roos dovevano presentare i documenti per l'iscrizione. Si scusò quindi con la segretaria per il ritardo e rifiutò di sedere accanto a lei, restando in piedi vicino al bancone. In questo modo non solo avrebbe potuto benedire facilmente i nuovi iscritti che ne avessero fatto richiesta, ma avrebbe potuto avere una buona visuale sull'intera stanza ed essere contattato facilmente da chiunque dei suoi complici in caso insorgessero complicazioni. Del resto il suo servizio lì era tutt'altro che obbligatorio, quindi avrebbe anche potuto allontanarsi a piacimento senza dare troppo nell'occhio.

    code by ƒleur du mal.

     
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    Un altro noiosissimo evento. Eeeeeh, a Blauwe Roos ce n'erano davvero tanti! Il brutto era che tali eventi richiedevano quasi sempre un momento "a due", ovvero una parte dedicata alle danze. Tutto ciò, per un'anima solitaria ed infinitamente imbranata - al punto da inciampare nei propri piedi - era una cosa davvero stancante, alla lunga. Aveva sempre risolto facendo due chiacchiere con Alastar, Lukas o gli altri amici che si era fatto nel corso del tempo, ma era definitivamente noioso stare in un angolo, a sorbirsi sguardi incantati da romanzo rosa di ballerini che sembravano avere la testa fuori dal mondo. L'unica cosa che aveva spinto Dimitri a prendere parte anche a quell'avvenimento era la curiosità di Noel, la sua sorellina, e il pensiero che magari c'era anche Iris.
    Per una volta, almeno, si era salvato dalla maledizione della scelta del vestiario ad opera della Terribile Reverence, che già ad Halloween si era divertita ad agghindarlo in modo agghiacciante - Dimitri non gliel'aveva ancora perdonata. Per quella sera era richiesta eleganza e formalità, ed il bello dell'essere uomini era che un completo in pantaloni e giacca bianca, più un semplice foulard annodato al collo era un abbigliamento che si adattava a qualunque occasione simile! Quella sera sarebbe stato "il ragazzo monocromatico-bianco".
    Ingannava così il tempo, mentre, seduto al tavolo della cucina, aspettava sbuffando che sua sorella terminasse di vestirsi; quando erano a casa era davvero uno strazio aspettare le donne della famiglia, che con quegli abiti che si ostinavano a portare benché decisamente passati di moda, impiegavano un sacco di tempo tra l'annodare fiocchi, indossare crinoline, "chignonane" - aveva coniato questo termine all'età di sei anni - i capelli e, per quanto riguardava sua sorella Reverence, maledire quindici volte lo specchio che non la rifletteva.
    Quindici. Sempre e comunque quindici volte. Dimitri se ne domandava il motivo. E alla fine aveva cominciato a maledire anche lui quindici volte quando i topi rosicchiavano le sue tele.
    «Avanti, Noel, che forse ce la facciamo a vedere la cerimonia di chiusura!» esclamò a gran voce con tono molto sarcastico, mentre ticchettava con il tallone il pavimento pulito. Alastar aveva da un bel pezzo suonato al citofono, probabilmente li stava aspettando - Dimitri si sarebbe volentieri affacciato dalla finestra per consigliargli un salutare riposino, visto che i tempi si prospettavano ancora lunghi.
    Dieci minuti dopo, quando Noel fu pronta, naturalmente si ruppe il tubo del lavandino e la cucina venne allagata.
    Dimitri maledì quindici volte la sua sfiga, ma alla fine riuscì a tamponare il tutto. Ci avrebbe pensato dopo: ora un noiosissimo ballo li aspettava. Enjoy yourself.

    Appena scesi sotto, la prima nota positiva della serata si fece finalmente vedere; erano mesi e mesi che non vedeva Alastar, poiché questi aveva dovuto seguire un apprendistato che lo aveva preso anima - i vampiri avevano l'anima? - e corpo. Se Dimitri ricordava bene, l'amico mirava alla carica di esorcista.
    Alastar, l'uom-ehm, il vampiro-prete dei controsensi! Era davvero una gioia rivederlo.
    Presentata la sua "nanetta" - sì, la definì proprio "nanetta" -, furono entrambi giustamente rimproverati per il ritardo «Il tubo! La casa allagata! Non ci puoi credere, me ne sono capitate di mille!» esclamò il biondo, alzando gli occhi al cielo con un sospiro desolato «Adesso mi devo pure mettere a fare l'idraulico! Comunque, non ti fai vivo per mesi e parli già di benedirmi?»
    L'attenzione di tutti fu portata sul mezzo di trasporto che avrebbero dovuto usare. Dimitri batté le palpebre un paio di volte, per poi abbozzare un sorriso poco convinto. Riformuliamo la frase: l'attenzione di tutti fu portata sul mezzo di trasporto in cui avrebbero portato a termine la titanica impresa di ridurre di 1/3 la loro massa corporea, se non volevano finire in strada. Per una volta Dimitri invidiò le proporzioni di Noel.
    «Topo, tu stai in braccio a me, d'accordo?» le disse, preparandosi psicologicamente ad una delle più grandi sfide della sua vita.

    Effettivamente fu una sfida riuscire a star dentro quel sidecar minuscolo, per di più con una sorellina i cui capelli sembravano essere innamorati della faccia di suo fratello.
    "Ciao, noi siamo I Capelli di Noel!"
    "Ciao, io sono La Faccia di Dimitri! Facciamo amicizia!"
    "Sììììì, stiamo viciniiiii!"
    Ovviamente Dimitri non disse niente alla bambina, sapeva quanto ci teneva ai suoi capelli, ma la voglia di tagliarglieli a zero era davvero tanta in quel momento; tanto che la prima cosa che Dimitri fece appena sceso dalla moto, quando arrivarono, fu un sonoro starnuto.
    Quella sera sarebbe per la prima volta entrato in un'area che normalmente era off-limits, ovvero il castello reale, ormai chiuso al pubblico da quando i precedenti sovrani erano stati assassinati. Dimitri aveva sentito dire che sarebbero stati lì anche i capi delle corporazioni di cui solo di recente aveva avuto notizia, ma la cosa gli interessava poco: non gli piaceva la politica, non gli interessavano le lotte dell'Irlanda e non ne voleva sapere niente di tutto ciò che non fosse strettamente necessario riguardo tale contesto. Aveva preso parte ad una di esse solo perché c'era l'obbligo - persino per i più piccoli, e l'idea di dover iscrivere Noel, verso cui era fin troppo protettivo, lo aveva mandato in belva inizialmente -, dunque aveva la ferrea intenzione di godersi la serata senza essere coinvolto in niente di non necessario.
    Al loro ingresso, ironicamente la prima persona che notò fu il capo dei Roses, una donna che a Dimitri non piaceva per niente, soprattutto da quando aveva avuto occasione di leggere sul giornale uno dei suoi discorsi, che aveva trovato talmente sognatore e speranzoso da risultare ridicolo e divertente, ai livelli di un discorso moralista di una bambina dell'età di Noel. Beh, ma questo discorso non valeva solo per Rosemary, valeva anche per gli stessi capi dei Sinn Fein, che trovava già più sopportabili ma pur sempre ai livelli di bambini sognatori - Rin di meno, Archer era alla pari di Peter Pan però. I leader della terza fazione, invece, non li conosceva proprio, e sinceramente non aveva neanche voglia di conoscerli.
    Il filo dei suoi pensieri venne interrotto da Alastar, che annunciò di andare a svolgere il suo lavoro di prete. Dimitri annuì, rispondendo con un sorriso gentile «A dopo. Buon lavoro.» gli augurò, perché il lavoro di quella sera sarebbe stato per Alastar molto pesante. Lui e Noel, invece, che cosa avrebbero combinato ora? Il ragazzo le prese una delle piccole mani candide con la propria destra «Il topolino ha intenzione di far impazzire qualche gatto, stasera?» le chiese sorridendo, pur non essendo affatto tranquillo o rilassato. Noel ne conosceva il motivo, Noel era una bambina e non avrebbe mai dovuta essere coinvolta in cose da adulti, purtroppo però l'essere nata nella loro famiglia non lasciava scampo: lo sapevano bene entrambi.
    Contemporaneamente mosse qualche passo in avanti, camminando lentamente per rispettare i piccoli passi che poteva fare la sua sorellina, mentre si dava uno sguardo intorno. Qualche faccia la riconosceva, ma la maggior parte delle persone gli erano assolutamente nuove.
    "FLORENCE!" sentì urlare da una voce che aveva l'impressione di aver già sentito. Oh, quindi c'era anche Florence lì? Sinceramente, non la vedeva da nessuna parte, ma sarebbe stato carino farle un saluto se ne avesse avuto l'occasione. Sapeva che c'era anche Gea da qualche parte, ma il suo travestimento doveva essere così dannatamente perfetto che più Dimitri la cercava e meno la vedeva! Quella che invece vide molto, molto bene, fu Iris, anche se all'inizio non gli fu facile riconoscerla a causa dei capelli lunghi, lunghissimi, ai livelli di quelli di Noel!
    Quella sera era incredibilmente elegante, nonché incredibilmente bellissima. Inutile dire che il nostro idiota tra gli idioti sperimentò tutte le varie pigmentazioni di rosso: dal rosso-fucsia al rosso peperoncino, finché non si mise una mano davanti alla faccia per coprirsi ed esclamò verso Noel «N-Non dire niente!»
    Perché era piuttosto sicuro che se non fosse riuscito a frenarla, la sua sorellina se ne sarebbe uscita con qualche battutina che lo avrebbe fatto esplodere definitivamente.
    «Vi-vieni con me! Ti presento una persona che non conosci!» disse a gran voce, rigido come un pezzo di legno. Si incamminò di nuovo, tenendo ancora saldamente per mano Noel per paura di perderla. Ora che si avvicinavano, Dimitri notò che Iris stava parlando con una ragazza, una cameriera, i cui tratti facciali non gli erano nuovi. La sua espressione divenne improvvisamente seria, e con uno sguardo fece notare la medesima cosa a Noel, prima di indicare, sempre con gli occhi, altre persone all'interno della sala. Legame fraterno o chissà cosa, ma era sicuro che a loro due bastasse anche solo un gesto per intendersi. Arrivati alle spalle di Iris, Dimitri le ticchettò cortesemente sulla spalla con un dito, mettendo su un bel sorriso.
    «Possiamo disturbarla, mademoiselle?» domandò, e lanciò un unico sguardo serio verso la cameriera, per poi tornare a sorridere alla piccola Iris.




    Okay, lo so che mi odiate. Ma sapete anche con Dimitri non riesco a trattenermi ^^" mi impegnerò per essere meno logorroica nei prossimi post! Lascio la parola a Maxi XD
     
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  15. ~P.LuSe
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    FLANDRE RED | VAMPIRA♔ | ❧STORYI20AN
    Notai che la sala si era improvvisamente riempita. Molte persone le riconoscevo, ma solo di volto. Erano solamente compagni di missione, niete di più. Intuiì che di li a poco sarebbe arrivata anche la ragazza con la quale avrei portato a termine la mia missione. Non che ce ne fosse bisogno. Avrei potuto cavarmela anche da sola, ma il nostro master ci aveva messo in coppia dicendoci che avremo avuto più possibilità di successo. La cosa non mi piaceva. Nemmeno quella ragazza mi piaceva. Era troppo carina, sdolcinata. Quel suo viso così aperto e all'apparenza gentile non mi faceva rimanre tranquilla. Se mi avesse messo i bastoni tra le ruote o se mi avesse rallentato l'avrei comunque uccisa o quanto meno gli e l'avrei fatta pagare cara. Sorrisi pensando a quale tortura infliggere alla mia compagna d'avventura, nel frattempo notai diversi sguardi rivolti su di me. Cos'hanno da guardare tutti? Pensai con aria stizzita e masaggiandomi un ciocca di capelli. Successivamente mi avvicinai lentamente all'angolo di un muro, dove non avrei attirato l'attenzione. Le danza iniziarono in un armonioso trionfo di volini e violoncelli. Tutto ciò era sdolcinato e veramente pessimo per una vampira del mio calibro. Successivamente iniziai a guardara le diverse coppiette di ballo e questo mi fece ancora di più irritare. Sarebbe bastato un non nulla per far saltare qualche testa e creare il panico. Sospirai finchè non sentiì un sussurrò arrivarmi all'orecchio. Alzai lo sguardo e vidi per pochi istanti la mia compagna che senza dirmi altro si diresse verso l'altro capo della stanza per iniziare la missione. Com'è che si chiamava....uh? Ah si...Florence Richard. E così ha già le idee chiare sull'azione. Ciò rende le cose molto divertenti!. La osservai per un ultima volta per poi seguirla ed affiancarla. Senza destare troppo sospetto verso gli invitati.role scheme © thanatøs`.

    ❝Le parole sono, nella mia non modesta opinione, la nostra massima e inesauribile fonte di magia, in grado sia di infliggere dolore che di alleviarlo.

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