Si stava inoltrando il crepuscolo e Ayumi era arrivata quasi per caso in quella città. Ailleacht, mh? pensò la ragazza guardandosi attorno, incuriosita. Era la prima volta che capitava nel primo distretto di Blawe Roos e quel giorno aveva gironzolato un po' allibita per le strade della città, forse sperduta nella diversità di quel luogo. Per gran parte del suo "giro turistico" le parve di essere in un'altra nazione. E ora che giungeva la sera si era riparata in un bar della città. Era un bar dall'atmosfera accogliente e moderna. All'esterno del locale vi erano alcuni gruppetti di ragazzi, forse alcuni più giovani di lei, che si erano riuniti allegramente attorno ad un tavolo, schiamazzando un po'. All'interno invece l'atmosfera era più tranquilla: il bancone del bar era di legno laccato rosso e le varie bevande e alcolici erano disposti in una lunga dispensa a due piani di vetro. Pronti a servire i clienti vi erano una donnona robusta, che assomigliava più ad un uomo che ad una donna, e un ragazzino mingherlino dagli occhiali tondi intento a pulire con uno straccio più e più volte dei bicchieri. La donnona stava parlando con altri due clienti, due signori sulla cinquantina grossi come botti che non facevano altro che bere birra da grandi boccali, e così per non disturbarla Ayumi si avvicinò al giovane ragazzo e disse Mi dia un bicchiere di latte e menta. Quasi sorpreso, il barista alzò un sopracciglio e preparò la bevanda per poi servirla alla ragazza con un'espressione leggermente altezzosa. Ayumi sorrise, poggiò i soldi necessari sul bancone e chiese se poteva sedersi ad un tavolo accanto ad una finestra che dava sulla strada. Il ragazzo acconsentì sbuffando e rimettendosi a pulire i bicchieri. Ayumi, un po' irritata dall'atteggiamento a dir poco cortese del ragazzo, si sedette sul tavolo da lei scelto e cominciò a guardare fuori dalla finestra, appoggiando la testa su una mano mentre con l'altra girava lentamente con un lungo cucchiaino la sua bevanda.

Ayumi sorseggiò un po' di latte e menta, provando il piacevole brivido fresco che quella bevanda le donava ogni volta. Guardava fuori, osservando il gruppo di ragazzini e le persone che passavano. La sua attenzione fu poi spostata verso l'ingresso, dove entrò una ragazza dai capelli corvini abbastanza lunghi. Poco dopo le due "botti di birra" si sedettero nel tavolo accanto a quello dove era seduta Ayumi, la quale osservò i due bestioni ubriachi sedersi pesantemente al tavolo dopo aver preso un altro gigantesco boccale di birra. La ragazza sospirò, sorseggiò ancora un po' di latte e menta e tornò a osservare l'esterno dalla vetrata. Poco dopo sentì una voce chiedere: Scusa, posso sedermi vicino a te? per poi sussurrare Non mi piace sedermi da sola con quei due brilli in giro. Ayumi voltò lo sguardo, quasi pigramente, e davanti a sé trovò la ragazza di prima con in mano una granita che dall'odore ad Ayumi sembrò all'anice. Poi, tornando a guardare fuori dalla finestra, rispose con tono cinico. Certo, siediti pure. Dopo essere rimasta per del tempo in silenzio ad osservare fuori, Ayumi si voltò e, girando con il cucchiaino la sua bevanda, mormorò con gli occhi abbassati sul latte e menta: Scusami per l'indifferenza di prima, ma questo è il mio primo giorno nella città e stavo sbirciando da qui una parte della popolazione. Poi prese tra le mani il bicchiere e, alzando il suo sguardo freddo verso la ragazza, domandò con un mezzo sorriso: E tu? Eri già capitata da queste parti?